La perdita dei capelli è un fenomeno che non interessa, come si potrebbe pensare, solo l’universo maschile. Seppur legata a ormoni presenti in modo prevalente negli uomini, infatti, l’alopecia androgenetica interessa anche una donna su quattro.
Un vero e proprio attacco a una delle risorse principali del fascino femminile. La calvizie femminile ha caratteristiche molto simili a quella maschile, è causata sì da fattori genetici ma non esclusivamente. Stress e traumi, infatti, contribuiscono ad accelerarne il manifestarsi o, in alcuni casi, possono esserne considerati i fattori scatenati.
L’alopecia femminile come si presenta e in cosa differisce da quella maschile
Sono due le caratteristiche principali che differenziano l’alopecia androgenetica femminile da quella maschile. La prima è relativa all’età in cui inizia a manifestarsi la problematica, la seconda all’area interessata. L’alopecia androgenetica femminile, infatti, rispetto a quella che interessa gli uomini, si caratterizza per una comparsa relativamente tardiva del diradamento.
Di solito il fenomeno appare, per la prima volta, tra i 30 e i 40 anni. Negli uomini, il diradamento interessa prevalentemente la zona fronto-occipitale, nella donna, invece, coinvolge una regione più diffusa. In particolare, si manifesta in corrispondenza del vertice della testa o nelle zone dietro la linea fronto-temporale. Nelle donne, inoltre, la patologia si sviluppa con ritmi più contenuti di quelli maschili, lo sviluppo è infatti più lento e graduale. Nella donna l’alopecia androgenetica segue un percorso articolato in tre diverse fasi, a gravità crescente. Il diradamento, come detto, interessa in prevalenza l’area del vertice e in minor misura le zone parietali. È sempre risparmiata una banda frontale di capelli. A differenza di quanto accade negli uomini, inoltre, anche le zone più colpite dalla patologia conservano sempre un numero non trascurabile di capelli terminali (miniaturizzati).
Gli ultimi sviluppi della ricerca per la cura dell’alopecia femminile
Come intervenire per risolvere questo problema? Nelle donne la comparsa dell’alopecia androgenetica è spesso accompagnata dal manifestarsi di importanti patologie psicologiche che possono, nei casi più gravi, sfociare in vere e proprie manifestazioni di stati depressivi. Una donna su due dopo i cinquanta anni è interessata dal manifestarsi di questo fenomeno che incide, in maniera rilevante, sull’accettazione del sé e sulla propria relazione con il contesto sociale, lavorativo e affettivo che circonda ogni donna. il trapianto di capelli rappresenta l’unica soluzione? Assolutamente no, come dimostrano gli sviluppi della scienza medica, anche grazie alle ricerche condotte nei laboratori Hair Clinic, specialisti nello studio e nella cura dell’alopecia femminile. Questa patologia può essere affrontata, con serenità, senza ricorso alla chirurgia, affidandosi a mani esperte e alla medicina rigenerativa. Le terapie che si avvalgono di questa soluzione sono prive di effetti collaterali e ottengono risultati molto positivi nella cura della calvizie femminile. Utilizzando cellule del paziente stesso, infatti, riescono a riattivare la crescita dei follicoli, incentivando allo stesso tempo la nascita di nuovi capillari. Grazie ad analisi avanzate di dna, lipidi e ormoni è possibile dare vita a soluzioni su misura per ogni paziente, affrontando al meglio il cuore del problema. Le terapie basate sulla medicina rigenerativa, a differenza, ad esempio, di quelle farmacologiche, non si limitano a inibire la calvizie, contrastandone l’avanzata ma putano a regolarizzare il ciclo di vita del follicolo. Un approccio consigliato sia nei casi di calvizie avanzata sia nei casi di diradamento.
Approfondiamo le cause
Non esiste un’unica tipologia di calvizie, per questo è fondamentale personalizzare al massimo la terapia risolutiva. Lʼalopecia androgenetica femminile è molto più diffusa rispetto al passato, are, una donna su 4 ha un problema legato alla caduta dei capelli. La predisposizione genetica è uno dei fattori di maggiore influenza, ma le cause che portano alla perdita dei capelli possono essere diverse. Qui di seguito qualche esempio: sindrome policistica ovarica, deficit di ferro, zinco, magnesio e vitamina B, squilibrio degli ormoni tiroidei, diete squilibrate, post-gravidanza, menopausa, malattie croniche, tricotillomania, lupus, stress psicologico ed emotivo, interventi chirurgici, episodi febbrili, ipertiroidismo, immunodepressivi.