Nel confronto tra “Shout” dei Tears for Fears e la versione dei The Fottutissimi (feat. Alteria), emerge un’interpretazione che riporta la potenza dell’originale in un contesto più energico e ruvido.
Il brano dei Tears for Fears è un inno liberatorio degli anni ’80, costruito su sintetizzatori e ritmi incisivi, con un crescendo vocale e musicale che trasmette un forte senso di ribellione e di sfogo interiore. La canzone, composta durante un periodo di inquietudine sociale, è diventata un manifesto per coloro che cercano di esprimere le loro emozioni represse e affrontare le proprie paure.
La cover dei The Fottutissimi, invece, adotta un’impronta punk-rock, infondendo a “Shout” un sound più aggressivo e diretto. La presenza di Alteria, nota speaker di Radio Virgin e artista versatile, arricchisce la canzone con una voce intensa e appassionata, che si sposa perfettamente con il tono graffiante della band e il carisma del frontman Landi. Questa collaborazione non solo aggiunge una carica di freschezza, ma amplifica anche la forza liberatoria della canzone, portando un ulteriore impatto emotivo all’esecuzione. Il risultato è una versione di “Shout” più ribelle e coinvolgente, che conserva l’anima del brano originale ma con una grinta nuova e moderna.
I The Fottutissimi non sono nuovi a esplorare temi profondi e provocatori: con brani come il recente singolo “Padre Nostro”, la band continua a sfidare le convenzioni attraverso il loro stile rock alternativo. In “Padre Nostro”, affrontano l’impatto psicologico di lavorare con pazienti psichiatrici, trasformando questa esperienza in un messaggio potente, che esplora il confine tra privilegio e dolore.
In conclusione, la reinterpretazione di “Shout” da parte dei The Fottutissimi e Alteria rivitalizza l’energia ribelle del brano, unendo alla profondità dei Tears for Fears l’intensità della scena rock alternativa italiana.
Link streaming: https://open.spotify.com/intl-it/album/1fBILzMKhjRp9t5zbvStrx