Dalla Madonna del Cielo di Fondi al santuario della Madonna di Briano: Gli artisti alla Madonna di Briano e la retrospettiva di Gianni Castaldi

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Due luoghi di devozione molto sentiti e frequentati dalla gente del comprensorio, il Santuario della Madonna del Cielo a Fondi, appena istituito, e il santuario della Madonna di Briano nel Casertano, situati in due realtà geografiche diverse ma non molto distanti, anche perché unite da eventi e da coordinate storiche e culturali comuni: entrambe infatti si trovano in un territorio che faceva parte, un tempo, della provincia di Terra di Lavoro. Sono due luoghi religiosi appartenenti ad epoche storiche differenti: il santuario fondano, meglio conosciuto come chiesa di Santa Maria in Piazza, rinascimentale, fatta erigere dal conte di Fondi Onorato II Caetani, mecenate dell’arte e della cultura; il santuario casertano, risalente all’ alto Medioevo, era invece una chiesa benedettina periferica dipendente dal monastero di San Vincenzo al Volturno. Entrambi conservano importanti testimonianze artistiche, sculture e pitture, che ci parlano ancora della loro storia e della storia del loro territorio. A suggellare il sottile legame esistente tra i due diversi santuari, l’idea sentita di un gemellaggio, che esalterebbe i lati comuni e valorizzerebbe le differenze che devono essere viste come arricchimento, dal punto vista storico, culturale e artistico: un’occasione di fede e di conoscenza, dunque, per Fondi e Villa di Briano, che unirebbe due comunità all’insegna dell’ amicizia, della fratellanza tra le persone e dell’apertura e partecipazione consapevole e responsabile a problemi che, in qualche modo, ci accomunano, in quanto costituiscono un male dell’Italia, quali le mafie e la criminalità organizzata con tutte le loro conseguenze sulla società.

Mentre a Fondi nel nuovo Santuario si svolgevano, insieme agli eventi religiosi, numerose iniziative culturali, concerti e conferenze per i solenni festeggiamenti della Madonna del Cielo, preceduti, quest’anno, da un evento importante, il restauro della pregiata statua lignea ritornata nella sua chiesa, in tutto il mese di settembre a Villa di Briano un ricco calendario di iniziative, a cura dell’Associazione Santuario Madonna di Briano, nell’ambito del “Settembre Santuario 2013”, in collaborazione con l’associazione “Don Peppe Diana”, sotto la guida energica del rettore del Santuario Mons. Paolo dell’Aversana, ha accompagnato la festa della Madonna nel segno dell’arte che è da sempre stato strumento di elevazione al divino. Gli artisti alla Madonna di Briano è il titolo della collettiva ideata dall’artista di Casal di Principe, Anna Maria Zoppi, che già aveva da poco tenuto sue mostre a Fondi e a Itri, allestita nel chiostro e nei locali del Santuario, un evento che ha visto la partecipazione di 23 artisti provenienti da diversi parti di Italia, in particolar modo dal Sud, quel  sud da sempre un po’ provinciale, messo da parte e affossato nei suoi problemi, ma ricco di intelligenze e di humus culturale e artistico, di cui anche noi facciamo parte. Artisti che hanno voluto rendere omaggio con le loro opere alla Madre Santa..e mi piace ricordarli tutti quanti per nome, ognuno con le sue peculiarità, la propria tecnica, la propria arte, uniti nella loro diversità artistica ed espressiva da un unico fine: Enzo Angiuoni, Tina Antonelli, Donatella Calì, Stefania Casavecchia, Consiglia Ciervo, Vania Cinquina, Franco Clary, Antonio Corrente, Clara Pia Corrente, Gianna Danese, Antonio Diana, Federico Galterio, Grazia Gradanti, Nicola Guarino, Nadia Lolletti, Francesco Nardi, Caterina Palmisano, Francesco Russo, Carmine Sibona, Stefano Visco, Anna Maria Zoppi, Davide Manzi, Gianni Castaldi.

A Gianni Castaldi, noto artista, fondano di adozione, fratello di Don Stefano Castaldi, Rettore del neonato Santuario fondano della Madonna del Cielo, a un anno dalla sua scomparsa, è stata dedicata una retrospettiva, grazie anche all’impegno dei suoi due figli Francesco e Danilo, per mantenerne viva la memoria di uomo e di artista, un artista solitario, trasparente, generoso e schivo, buono d’animo e molto apprezzato per le sue qualità pittoriche da nomi illustri del settore. Tra le sue opere pubbliche, possiamo ammirare il Crocifisso ligneo nella chiesa di San Paolo a Fondi. Molte sue opere sono presenti in collezioni private di appassionati e collezionisti d’arte. La pittura di Gianni Castaldi è fatta di immagini intimistiche e quotidiane venate di quella malinconia che è propria dell’animo sensibile dell’artista, immagini sospese nel tempo, realistiche, ma allo stesso tempo magiche, immerse in atmosfere rarefatte, dove il fondo diventa tutt’uno con il soggetto, come nei dipinti di Van Gogh, ad esprimere l’unica emozione dell’artista che arriva diritta al cuore di chi osserva. Castaldi, mai pago di se stesso, ritorna più volte sulle immagini con il colore steso a tocchi insistenti ma delicati, ove la cromaticità materica propriamente espressionista diventa evanescente dissolvendosi nella forma realistica, stendendo sulla tela veli di magia…: vi senti l’eco del Realismo magico di altri tempi, che è proprio della Scuola Romana, di un Mafai degli anni ‘30-‘40, o per restare nei confini territoriali di un Domenico Purificato. La tavolozza di Gianni Castaldi è fatta di colori smorzati, sussurrati, che, più che imporsi prepotentemente negli occhi dell’osservatore, penetrano dolcemente in punta di piedi senza fare chiasso, timidamente nell’animo, e lo conquistano, restandovi per sempre. Le sue immagini prese dalla vita di tutti i giorni vengono quasi astratte dalla realtà per essere elevate a sogno, in un mondo senza tempo, incantato e che incanta… Esse, come mosse e sfocate da un vento misterioso, sprigionano una dolce musica e sembra che danzino con i colori: la pittura si fa poesia! Sono donne intende alle faccende domestiche, colte nella loro intimità, uomini del popolo, clown, che escono tremule e timide dal quadro per testimoniare la loro umile e dignitosa esistenza a instaurare un dialogo segreto e intimo con lo spettatore, che viene, come per effetto di un sortilegio, rapito dalla realtà contingente per entrare nel loro mondo, nel mondo poetico della pittura di Gianni Castaldi, che ci parla, senza imporsi, di valori sani, i valori dell’uomo che oggi la società materialista ha dimenticato. Vedere una mostra di Gianni Castaldi è un privilegio. La sua opera è ormai un pezzo di storia della nostra terra e del suo patrimonio di arte e di valori di cui è stata portatrice, un esempio di umanità e di onestà intellettuale che Gianni, scevro da ogni compromesso, aveva. La sua retrospettiva a Villa di Briano, dopo quella tenutasi lo scorso anno nel Castello di Fondi, è un omaggio vero alla Madonna, l’omaggio di un artista e di uomo dal cuore limpido che faceva dell’arte la sua vita… e al tempo stesso è un omaggio che noi abbiamo voluto fargli, per mantenere vivo nei nostri cuori il suo ricordo attraverso la sua bella pittura.

Zaira Daniele

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