Ospedale di Fondi, Trani e Padula: “La Regione nel nostro territorio è diventata praticamente invisibile”

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Sul dibattito concentrato intorno alla sanità locale, in riferimento al Presidio Centro, e in particolare alla situazione attuale del San Giovanni di Dio, ad intervenire in una nota congiunta sono i Consiglieri comunali Vincenzo Trani (Lido di Fondi) e Claudio Padula (Uniti per Fondi).

Critica la posizione nei confronti del Presidente Zingaretti: “A nulla servono le grida di allarme e le sollecitazioni che arrivano anche da parte di chi lo ha votato – scrivono. A nulla servono le richieste ufficiali di organi istituzionali che chiedono di incontrarlo. La sua faccia pulita e la sua umiltà apparsa in campagna elettorale, si stanno dimostrando solo una vera maschera di mostro politico, tra i peggiori che il nostro territorio abbia mai avuto negli ultimi venti anni”.

“Sembrerebbe che più di tutti quelli che lo hanno preceduto, l’attuale presidente della Regione Lazio si sia scelto i suoi pochi riferimenti a cui far raccogliere poche briciole, per poi orientare tutta la sua attenzione e propaganda verso Roma e provincia. A nulla sono servite finora le continue e ripetute sollecitazioni a dare segnali di presenza, almeno istituzionale, anche su questa lontana terra periferica, quella presenza istituzionale che nemmeno a livello formale il buon presidente Zingaretti ha voluto finora dimostrare”.

Sulle recenti istanze dei sindaci del comprensorio, ivi compreso il primo cittadino di Fondi De Meo, per calendarizzare un incontro ufficiale in Regione – tema di discussione: la sanità locale – “il Presidente di una Regione importante come il Lazio – scrivono Trani e Padula – non può lasciare che richieste formali vadano buttate nel cestino come lui ha fatto finora”. Sottolineando come “un gruppo di sindaci costretti ad autoconvocarsi in Regione, poiché finora le loro richieste non hanno mai avuto alcuna risposta, non può essere snobbato dall’assenza del padrone di casa”. Un silenzio che i consiglieri giudicano “l’ennesimo scivolone di pochezza istituzionale”, “l’ennesimo schiaffo in faccia ad un territorio troppo lontano dai privilegi di Roma”.

La Redazione

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