Riteniamo utile spendere anche la voce del MOF su una vicenda delicata che sta creando non pochi problemi alla già difficile situazione operativa delle aziende degli operatori.
Premesso che il MOF, alla data odierna, è creditore accertato – senza se e senza ma – della Regione Lazio per svariati milioni di euro non pagati dal 2005 ad oggi, torna utile precisare che non si tratta di crediti per contributi regionali ma solo del rimborso dei costi sostenuti dal MOF (di cui il MOF ed i suoi operatori stanno pagando le pesantissime rate di mutuo) per la ristrutturazione del vecchio immobile mercato di proprietà regionale, che la Regione con delibera di Giunta e stipula di contratti si è impegnata rimborsare ma di cui sinora ha rimborsato soltanto una delle ben nove rate scadute dal 2005 ad oggi.
Senza entrare nel merito del perché e del per come un tale credito si sia accumulato fino a raggiungere importi così elevati, dobbiamo oggi prendere atto purtroppo che la Regione Lazio, al pari di tantissime altre pubbliche amministrazioni, è in evidente ritardo con qualsiasi pagamento verso i propri creditori e non solo verso il MOF.
Peraltro, dobbiamo dare atto al Presidente Zingaretti (che si è ritrovato questo problema come “lascito ereditario” irrisolto dalle precedenti Giunte Marrazzo e Polverini) si è immediatamente attivato per la definizione del problema mettendo in piedi – visto che la questione abbraccia competenze di più assessorati – una vera e propria “cabina di regia” diretta dal proprio ufficio di presidenza e coordinata dall’assessore al Bilancio, Demanio e Patrimonio, Alessandra Sartore, in stretto coordinamento con gli altri assessori competenti, Guido Fabiani, Attività produttive, e Sonia Ricci, Agricoltura.
Abbiano già richiesto con insistenza all’assessore Sartore ed allo stesso Presidente di individuare, con ogni urgenza e nelle more della attesa definizione, una immediata soluzione “tampone” che consenta al MOF di alleggerire la tensione con i diversi creditori, tra cui anche – ma non solo – la ditta Ambroselli che ha in appalto il servizio di pulizia del mercato.
A proposito di quest’ultima, occorre però evidenziare che, pur con tutte le proprie ragioni, si ha la netta sensazione che la problematica in questione sembra quasi che gli stia tornando utile per altri obiettivi che al momento ci sfuggono. Altrimenti non se ne capirebbe la effettiva ragione.
Lo scorso 4 ottobre, infatti, in un incontro convocato dal Prefetto, dopo aver ampiamente rappresentato alla ditta stessa oltre che ai 7 lavoratori interessati ed alla CGIL la situazione poc’anzi evidenziata, si è raggiunto un accordo per cui il MOF si sarebbe fatto parte diligente per sensibilizzare direzione della Banca Popolare di Fondi (corrispondente della Ditta Ambroselli) ad anticipare a quest’ultima l’importo di una delle fatture ancora sospese ed inoltre il MOF – pur con tutte le difficoltà immaginabili ma nella convinzione che entro la fine di ottobre si fosse incassato almeno un acconto da parte della Regione – si è impegnata anche a pagare almeno una e se possibile anche due delle altre fatture sospese.
Ebbene, la Banca Popolare di Fondi (cui va il nostro ringraziamento per la sensibilità dimostrata) ha prontamente anticipato alla Ambroselli l’importo di una fattura (circa 50 mila euro) ma la Ambroselli, per quanto abbiamo percepito dalle lagnanze della CGIL, non ha pagato alcuno stipendio arretrato ai lavoratori, pur essendo la somma anticipata ampiamente soddisfacente per tale operazione.
Non solo, a fine ottobre – non senza un concreto sforzo finanziario visto che l’atteso acconto non è arrivato – il MOF ha pagato alla Ambroselli un’altra delle fatture sospese (altri 50 mila circa) , ma non abbiamo avuto notizia di alcun pagamento di stipendi.
Anzi, lo scorso 13 novembre è pervenuta la comunicazione di sospensione dal 18 novembre delle attività di pulizia. Minaccia poi attivata nonostante gli impegni assunti innanzi al Prefetto.
Ma di questa vicenda si stanno comunque già occupando i nostri legali per ogni eventuale conseguenza di danno conseguente al mancato rispetto da parte della Ambroselli degli impegni assunti in sede di “procedura di raffreddamento e conciliazione” prevista per CCNL.
Già ieri, poi ribadita stamattina, abbiamo inviato una accorata missiva all’assessore Sartore ed al Capo di gabinetto del Presidente Zingaretti affinché prendano a cuore il problema con tutta l’urgenza che il caso richiede.
Ciò premesso, il MOF – purtroppo vittima di questa situazione – sta facendo del proprio meglio per consentire comunque che le attività del mercato non abbiano a subirne gravi conseguenze, anche invitando gli stessi operatori a farsi, ognuno per proprio conto, parte diligente per far sì che almeno gli spazi di propria competenza vengano mantenuti nel massimo decoro possibile.
Ed in tal senso, un accorato appello intendiamo rivolgerlo anche alla CGIL ed ai lavoratori (ai quali va dato ampio merito di essersi dichiarati disponibili al lavoro nonostante diversi stipendi non ancora percepiti) comprendano che il nostro appello agli operatori non è né vuole essere un atto di “crumiraggio” nei loro confronti ma semplicemente il tentativo di non aggiungere al danno di non vedersi decorosamente pulito il proprio spazio di lavoro (dopo averne pagato comunque al MOF i costi per il riaddebito del servizio) anche la beffa di vedersi addirittura ingiungere la chiusura dell’attività per motivi igienico-sanitari.
Il settore è già gravemente in crisi per propri fattori contingenti e gli operatori stanno già facendo sforzi incredibili per superare questa crisi generale ridare slancio ad una realtà economica così rilevante per le proprie aziende ma anche per tutto il settore agricolo regionale. Una chiusura delle attività – come purtroppo anche paventato più volte dalla stessa CGIL – potrebbe dare un colpo irreversibile all’intera economia del MOF e del suo indotto. Preservare la ordinata attività del MOF va quindi nella direzione di preservare e tutelare anche l’attività dei 7 lavoratori da essa assistiti oltre che quella degli altri innumerevoli lavoratori che nel MOF svolgono la propria attività.
Esortiamo pertanto la CGIL, che pure ha potuto prendere atto della realtà e degli sforzi compiuti dal MOF nella circostanza, a non rivolgere contro il MOF ed i suoi operatori la propria giusta offensiva sindacale ma a voler spendere insieme al MOF ogni utile azione che consenta di pervenire al più presto ad una corretta normalizzazione del rapporto tra il MOF ed i suoi creditori.
E ciò indipendentemente dagli sviluppi che, per le motivazioni anzi accennate, andrà ad avere il rapporto contrattuale tra il MOF e la Ditta Ambroselli e nella piena consapevolezza che in ogni caso, ove si dovesse anche pervenire alla sostituzione dell’appaltatore del servizio di pulizia, il posto di lavoro dei lavoratori oggi occupati nel servizio è ampiamente tutelato dalla legge.
Così come, e per le medesime motivazioni (cui aggiungiamo anche il tentativo di voler evitare inutili contenziosi), esortiamo anche la stessa ditta Ambroselli (che fin dalla gestione regionale del MOF svolge questo servizio) a riprendere immediatamente le attività appaltate in ossequio al consolidato rapporto e, non ultimo, agli impegni presi innanzi al Prefetto, nel rispetto sia del diritto dei lavoratori a voler prestare la propria attività lavorativa che degli operatori del MOF.
L’amministratore delegato Enzo Addessi