Con la rassegna “Cinema primo amore” (4 Aprile / 2 Maggio 2014) l’Associazione Giuseppe De Santis – insieme ai Comuni e agli Enti che hanno promosso le celebrazioni per il 99° compleanno di Pietro Ingrao – rende omaggio alla grande passione di Pietro per il Cinema.
Appena ventenne, nel 1935 Ingrao vinse il concorso di ammissione al primo biennio di regia del neonato Centro Sperimentale di Cinematografia. Pochi anni dopo, nel fervore pre-neorealistico, egli elaborò con Mario Alicata un trattamento dalla novella di Verga “Jeli il pastore” e fu partecipe delle discussioni da cui scaturirono il soggetto e il trattamento di “Palude”, che a seguito di successive stesure approdò sullo schermo nel 1943 con il titolo di “Ossessione” per la regia di Luchino Visconti e l’apporto fondamentale di Peppe De Santis in qualità di cosceneggiatore e assistente alla regia.
La maturazione ideologica e la definitiva “scelta di campo” in favore della politica, che scaturì come reazione all’aggressione fascista e nazista alla Spagna, non hanno mai soppresso la forte attrazione di Pietro per la Settima Arte, come testimoniano le sue molteplici e acute riflessioni critiche che nel corso degli anni hanno visto la luce su quotidiani e riviste. Egli stesso ha sempre sostenuto di intendere più di cinema che di politica, e non abbiamo mai voluto correre il rischio di contraddirlo.
Il mezzo cinematografico ha affascinato Ingrao in quanto strumento per poter raccontare con uno sguardo diverso le passioni, i drammi e le speranze dell’umanità e al tempo stesso per la capacità di inglobare e tramutare altre espressioni artistiche per farsi nuovo linguaggio, nuova Arte, secondo la lezione di Arnheim. Ma anche in quanto motivo di diletto, di puro piacere. Una percezione che, al pari del sentimento “intellettuale” per le immagini proiettate sul grande schermo, è rimasta nei decenni inalterata: non è un caso che il volume che raccoglie i suoi scritti sul Cinema si intitoli “Mi sono molto divertito”.
Il Segretario Marco Grossi