Nuova denuncia da parte del coordinatore del comitato ospedaliero Lucio De Santis in una lettera indirizzata anche al Prefetto e ai sindaci di Fondi, Sperlonga, Campodimele e Monte San Biagio. “Dobbiamo sottolineare con amarezza la mancata visita presso l’ospedale di Fondi del ministro della sanità Beatrice Lorenzin lunedì 19 maggio – si legge nella missiva – per l’ennesima volta è stato preferito porre l’attenzione sull’ospedale Fiorini di Terracina, considerando noi fondani non Figli, ma Figliastri”.
“Dobbiamo finirla di fare false affermazioni che il Presidio Centro è salvo – prosegue De Santis – L’ospedale di Terracina è vivo e vegeto, con personale in abbondanza. Il nostro è in Agonia. A questo punto sarebbe quasi meglio fare il Policlinico del Golfo con Formia, aggregando Terracina a Latina. Non abbiamo nulla contro gli amici di Terracina, ma se c’è un Presidio Centro, ci deve essere parità di diritti e doveri, considerando anche che Terracina è polo universitario. A Terracina – prosegue nell’accusa – le sale operatorie lavorano 12 ore al giorno dal lunedì al venerdì, mentre quelle di Fondi solo per le emergenze”.
Con la lettera, il comitato ospedaliero e la Fondazione San Giovanni di Dio continuano a chiedere le dimissioni del Dottor Parrocchia, direttore del Presidio centro “Preghiamo per l’ennesima volta la direzione sanitaria di sostituirlo visti i risultati ottenuti, che dimostrano o la sua incapacità o la sua mancanza di volontà”.
“Noi abbiamo deciso, che per la campagna elettorale saremo fermi, poiché gli ammalati e l’ospedale non devono essere oggetto di alcuna speculazione politica. Siamo stanchi ormai di inutili promesse, vogliamo risultati concreti – prosegue De Santis che conclude – infine lanciamo un appello al Senatore Claudio Fazzone, al Senatore Claudio Moscardelli, alla Senatrice Ivana Simeone e a tutti i deputati regionali della nostra provincia di essere presenti all’incontro con Zingaretti al di là dell’ideologia politica che li caratterizza, ma con il solo impegno di prodigarsi per gli ammalati dimostrando con i fatti la validità del loro mandato.