Siamo a pochi mesi dal prossimo appuntamento elettorale per l’elezione del sindaco e del nuovo
consiglio comunale.
La coscienza civica di ogni cittadino che ama il proprio paese non può restarne indifferente.
Occorre ridestare la memoria e attingere ai momenti unitivi che hanno visto la nostra Fondi lottare
contro soprusi, discriminazioni di ogni genere, privazioni di uffici e servizi. Un duro compito ci
attende e ci spetta, mentre tutto intorno sembra vacillare, disperdersi, svanire ogni speranza.
Famiglie senza lavoro e senza reddito, pensionati alla fame, botteghe e attività che chiudono i
battenti. Molte altre continuano in uno stato di estrema sofferenza. Cittadini che non possono
curarsi perché privati del sacrosanto diritto alla tutela della propria salute. Ciononostante piovono
tasse e imposte a non finire.
L’amministrazione comunale infierisce su disoccupati, pensionati a 400-500 euro al mese, aziende
in difficoltà, con una miriade di tasse e balzelli odiosi, mentre risorse finanziarie preziose vengono
dilapidate da una gestione che viola i principi costituzionali del “buon andamento”, di imparzialità,
di buona amministrazione, di legalità.
Una politica che non risponda ad obiettivi di efficienza amministrativa, che tradisce i valori
fondanti di una comunità, non è più politica poiché non può essere servizio alla polis, ma solo
nociva e degenerata gestione del potere pubblico.
La città è squassata nelle sue parti migliori, nella sua identità storica, nel suo aspetto urbano, nelle
relazioni sociali, nella sua intraprendenza economico-produttiva.
Fondi è sotto il peso di una opprimente gestione gerarchica, burocratica, verticistica. La regola della
maggioranza che ci amministra anziché perseguire la via maestra della regola democratica basata
sul confronto, sulla partecipazione, sul rispetto delle minoranze, è invece una regola sistematica di
esclusione, discriminazione, umiliazione della dignità umana. Le consorterie di potere prevaricano
ogni buon senso civico, etico, morale. Il principio di sussidiarietà smarrisce ogni sua valenza nel
disprezzo e nell’arroganza degli uomini del palazzo comunale. Pertanto, sento forte il dovere di
scendere in prima persona nel vivo della lotta e dell’impegno politico al fine di impedire la morte
civile, sociale ed economica di Fondi, l’annientamento della sua identità storica.
Ciò che mi spinge alla candidatura a sindaco, alternativa all’attuale maggioranza, a nome del
movimento “Fondi ci chiama” e della lista elettorale di riferimento, è altresì, e forse soprattutto,
l’assenza preoccupante, fino ad oggi, di altre proposte da parte di forze politiche e movimenti civici
che intendano sottrarre Fondi da una deprecabile seconda gestione dell’amministrazione De Meo.
L’obiettivo è mirato a sollecitare una presa di coscienza civica nella città al fine di favorire un
percorso politico-programmatico fecondo di buoni e sani propositi, di costituire una vasta alleanza
cittadina onde eleggere un sindaco e consiglieri comunali stimati e vicini al popolo.
Fondi, 27 dic. 2014 Movimento “Fondi ci chiama”
Gianfranco Antonetti