Camion impantanati nel fango, coltivazioni distrutte dagli allagamenti, incidenti stradali causati dalla totale assenza di illuminazione ed incredibili disagi dovuti alla mancanza di fognature: momenti di quotidianità per i residenti ed i titolari delle aziende agricole di via Trano a Sperlonga, il cosiddetto quartiere dimenticato che sta per sorgere a nuova vita.
A rendere possibile il miracolo della modernità anche in una zona fuori mano e fino ad oggi poco valorizzata, un maxi finanziamento acciuffato dall’amministrazione comunale partecipando al bando per il “Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il quinquennio 2007/2013”. Ai 263mila euro stanziati dalla Pisana, il comune è riuscito ad aggiungerne altri 123mila per un totale che sfiora il mezzo milione di euro. Così come il noto quartiere denominato “Nuova Sperlonga” e quello di Lago Lungo, recentemente ammodernato, anche via Trani sta per uniformarsi allo stile della perla del Tirreno dove la qualità della vita è tra le più alte in Italia.
Nel giro di pochi mesi ci saranno dunque nuove strade con asfalto di ultima generazione, illuminazione pubblica, marciapiedi, fogne e canali di scolo per prevenire disagi e allagamenti. Tra i fautori del progetto, l’assessore all’agricoltura Lorena Cogodda che ha così commentato l’ottenimento del maxi finanziamento: «si tratta di un intervento di importanza vitale per tutti i nostri concittadini che vivono in quella parte del territorio e che da tempo attendevano la realizzazione di opere pubbliche di primaria necessità».
Ad esultare non sono soltanto i residenti che, con il passare degli anni si erano quasi abituati a convivere con i disagi, ma anche i titolari dell’aziende agricole che subivano quotidianamente problemi di approvvigionamento idrico. Come se le difficoltà subite durante l’estate non bastassero, ad inizio dicembre le forti piogge unite all’inefficienza dei canali di scolo avevano anche causato gravi allagamenti; i raccolti erano andati perduti mentre i campi erano rimasti inutilizzabili per giorni e giorni.