“Piovono mattoni dal cielo e l’unico provvedimento che si riesce a prendere è quello di bloccare il transito dei veicoli.
Accade al Salto di Fondi, in prossimità della torre dell’ex acquedotto, dalla quale si stanno sgretolando migliaia di mattoni di rivestimento che piovono letteralmente tutto intorno finendo anche sulla strada comunale Via S. Antonio da un’altezza di una ventina di metri.
Il fatto, all’apparenza curioso, è iniziato un paio di anni fa con qualche mattone che si separava dal gruppo con cui costituiva un muro, ma come accade sempre nel nostro Paese, viene alla ribalta soltanto dopo che il solito rompiscatole locale ha segnalato ai Vigili del Fuoco il pericolo diventato incombente dopo l’ultimo vento forte di Natale, che ha definitivamente fatto crollare centinaia di mattoncini sul balcone della torre, lasciandone cadere diversi sulla strada comunale nel momento in cui per fortuna non circolava nessuno.
Ora, a più di due anni dall’inizio dell’anomalia, a più di dieci giorni dal vento forte, a cinque giorni dalla chiusura della strada, quando ci vorrà per eliminare la situazione di pericolo?
Certo, in un dannato Paese dove crolla di tutto, nonostante le segnalazioni e le denunce preventive e dove nessuno paga per la leggerezza con cui vengono realizzate opere pubbliche al triplo dei costi previsti, è naturale che passi inosservato il crollo di un migliaio di blocchetti di un muro di rivestimento.
Cosa vuoi che siano un migliaio di blocchetti rispetto ad un viadotto crollato una settimana dopo l’inaugurazione in Sicilia o rispetto ai vari viadotti anche autostradali di cui nessuno vuole parlare?
Se c’è una strada nazionale come la via Flacca bloccata al traffico dopo il crollo di alcuni massi la cui pericolosità sembrerebbe documentata alcuni mesi prima, come può suscitare scalpore la chiusura di una semplice strada di campagna?
Così, inizia lo scaricabarile tra gli enti che si rincorrono, scaricando l’uno sull’altro responsabilità che sono dell’altro ancora.
Il Consorzio di Bonifica non risulta essere proprietario né affidatario dello stabile, così come sembrerebbe non esserlo Acqualatina. Ma da un estratto catastale risulta ben evidente l’intestazione al DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO PER LE OPERE DI BONIFICA e al numero verde del Contact Center dell’Agenzia del Demanio, 800800023, come ci si aspetta da tutti gli enti statali, non risponde nessuno, malgrado sul sito dell’Agenzia stessa siano ben dichiarati gli orari del servizio dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 16.00 no-stop.
Ma chi può e deve imporre al Demanio Pubblico di intervenire? Chi può e deve intervenire su un ente di Stato per risolvere la questione?
E se siamo così abituati ai ladri, affaristi, faccendieri truffaldini, delinquenti, imbroglioni, accattoni e anche mafiosi che troppo spesso occupano con il consenso cittadino posizioni istituzionali, legiferando a favore di delinquenti ed evasori fiscali, viene naturale chiedersi chi stia percependo l’affitto dei ripetitori telefonici che da diversi anni insistono sul tetto di quella torre, sperando che certe richieste vengano raccolte da forze dell’ordine troppo spesso distratte da altri problemi.
L’unica cosa certa e la “schiavitù democratica” a cui lo STATO ci sta riducendo, pretendendo da tutti il rispetto dei doveri e violentando il rispetto dei diritti”.
Fondi, 9 gennaio 2015 Vincenzo Trani
Consigliere Comunale
Lista Civica LIDO DI FONDI