A seguito della riunione svoltasi nella mattinata di Giovedì 2 Aprile, con i Sindaci di Campodimele, Monte San Biagio e Sperlonga, il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo ha inviato una nota al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per informarlo che Lunedì 13 Aprile p.v. alle ore 12.00 si recherà con gli amministratori dei Comuni del comprensorio presso i suoi Uffici in Regione Lazio con l’auspicio di poterlo finalmente incontrare e consegnargli la petizione sottoscritta da migliaia di cittadini con richiesta di voler rivedere la proposta di Atto Aziendale della provincia di Latina relativamente all’Ospedale “San Giovanni di Dio”.
La decisione è stata assunta alla luce delle numerosissime lettere inviate a Zingaretti negli ultimi due anni con richiesta di incontro, nessuna delle quali ha avuto esito affermativo: «Non è tollerabile – affermano congiuntamente i Sindaci – che un rappresentante delle istituzioni assuma un tale atteggiamento, in spregio alle corrette relazioni democratiche con il sistema istituzionale dei territori.
Non abbiamo chiesto a Zingaretti di commettere atti illegittimi: gli è stato semplicemente chiesto di ascoltarci in quanto rappresentanti di decine di migliaia di cittadini che risiedono nel comprensorio di Fondi e che hanno diritto a un’interlocuzione e a delle risposte. Invece, non solo non è stato colto il nostro gesto distensivo in sede di Conferenza dei Sindaci, con il voto di astensione che avrebbe dovuto indurre a considerare l’opportunità di rivedere alcune delle scelte programmatiche, ma si continua a ignorare le nostre richieste, negando la possibilità a questi territori di far sentire la propria voce in Regione.
Eppure sia Fondi che Campodimele, Monte San Biagio e Sperlonga fanno parte della Regione Lazio, i loro cittadini pagano le tasse e hanno diritto ad essere tutelati dal sistema sanitario. Ebbene, l’esame della proposta di Atto Aziendale è ormai chiara e l’esito è la mancata individuazione dell’area dell’emergenza H24 presso l’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi e la perdita progressiva dei servizi. Questo territorio ritiene tali scelte incomprensibili e ha il diritto di esprimere il proprio dissenso.
Noi vogliamo fare il possibile per impedire l’impoverimento progressivo del nostro nosocomio. L’articolo 3 della Costituzione italiana riconosce la pari dignità sociale e l’uguaglianza dei cittadini: noi rivendichiamo tutto ciò e pretendiamo che chi sta decidendo le sorti della Sanità ci esponga le ragioni di scelte irrazionali.
A questo punto dobbiamo credere che il silenzio sinora opposto è servito a mascherare la mancanza di volontà da parte di Zingaretti di dire la verità ai cittadini».