Il 27 Aprile la Chiesa cattolica proclemerà Santo, insieme a Giovanni XXIII, Papa Giovanni Paolo II. In assoluto si tratta della canonizzazione più veloce che la storia ecclesiastica ricordi, la cui celerità è pari solo al modo in cui lo stesso Papa Wojtyla riuscì a far breccia nelle menti e nei cuori dei cattolici. Al mondo esistono pochissimi ritratti ufficiali del Santo Padre polacco, specie se si considerano solo quelli per cui Karol Wojtyla si lasciò ritrarre posando dal vivo. L’opera del pittore André Durand risponde a queste caratteristiche e resta, ad oggi, una delle più ammirate al mondo per precisione dei tratti e lucentezza della pennellata. In occasione proprio della canonizzazione, il ritratto sarà esposto in via eccezionale dall’11 aprile al 18 Maggio presso la Basilica di Santa Maria del Popolo in Roma.
Il luogo dell’esposizione non è di certo casuale, ma frutto dell’incontro di sinergie artistiche ed umane. Padre Amedeo Eramo, parroco della Chiesa romana, ha subito accettato di buon grado la proposta, ritenendola valida proprio in virtù del valore dell’opera e dell’occasione della canonizzazione. Al contempo il ritratto va a stagliarsi all’interno di uno dei monumenti più ricchi ed affascinanti di tutta la Roma cattolica, se solo si pone attenzione al complesso delle opere d’arte esposte all’interno di Santa Maria del Popolo. Tra i capolavori, infatti, spicca il ritratto papale di Giulio II per mano di Raffaello, dipinto al quale Durand si è chiaramente ispirato e che per diverso tempo rimase esposto nella Basilica di Santa Maria del Popolo.
Quasi in contemporanea lo stesso André Durand esporrà a Roma alla “Galleria Arte Maggiore”. Saranno nove i tondi in mostra dal 24 aprile (giorno del vernissage con Vittorio Sgarbi) al 19 maggio 2014, cui si aggiunge un’unica tela nel formato “classico”, ovvero “Le lacrime di San Pietro”, che si inserisce perfettamente sul fil rouge tematico che attraversa tutte le opere, ovvero la rappresentazione della vita di Cristo post-resurrezione. Non è un caso, infatti, che l’esposizione sia collocata nel periodo della Pentecoste, esattamente lo stesso raffigurato nei tondi di Durand.
La storia del ritratto papale ufficiale. Nel 1983 al pittore londinese André Durand viene proposto di dipingere Papa Giovanni Paolo II: una grande sfida per l’artista e per la corrente Neomodernista che si andava già delineando attraverso le opere sino a quel momento dipinte. In quell’anno all’artista il Vaticano concede una seduta dal vivo di circa 20 minuti col Santo Padre. Quest’ultimo, però, spiazza l’artista perchè non indossa il tipico abito pontificio, ma si presenta completamente di bianco vestito. All’artista viene così concessa una seconda udienza, infine una terza, al che Papa Wojtyla avrebbe esclamato: “Speriamo sia la volta buona!”. L’anno seguente il ritratto viene ufficialmente svelato e diventa una delle icone delle immagini papali. Nel 2004, a pochi giorni dalla morte di Karol Wojtyla, Durand decide di abbattere un’altra barriere: mai aveva ceduto alla tentazione di una seconda versione di un’opera d’arte, ma questa volta il caso è particolare: nel dipingere nuovamente Papa Giovanni Paolo II, quest’ultimo sembra invecchiare naturalmente ad ogni pennellata sulla tela, restituendo una immagine più fedele all’uomo in pena che tutti ricordiamo.
L’artista. Nato a Ottawa nel 1947 da genitori irlandesi, ha vissuto in Canada. Terminati gli studi classici si reca in Francia grazie ad una borsa di studio vinta all’Ècole des beaux artes di Parigi. Dal 1971 ha studio a Londra, dove anche la BBC si è interessata più volte al suo lavoro conreportage e speciali tv. Nel 1983 la grande occasione: ritrarre Giovanni Paolo II, che lo accoglie in tre udienze. Oggi la prima copia originale è in collezione privata a Cracovia, mentre un secondo studio dell’opera è stato realizzato nel 2004. Altri suoi celeberrimi ritratti raffiguranno la principessa Diana, Madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama. È tra i fondatori della corrente pittorica del “Neomodernismo”. Dal 2010 vive a Sperlonga, dal 2013 dipinge nel Laboratorio pittorico aperto del Palazzo baronale Caetani di Fondi.
Comunicato stampa