Anche a Fondi si concretizza il progetto “Distretti Insieme per favorire l’inclusione socio-lavorativa” con l’inserimento di dodici persone svantaggiate che a far data da oggi presteranno servizio sul territorio comunale secondo le proprie attitudini e le pregresse esperienze lavorative.
Lo rendono noto il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo e l’Assessore ai Servizi sociali Arcangelo Peppe, precisando che gli inserimenti hanno una durata di sei mesi, eventualmente prorogabili per ulteriori sei, e si concretizzano con prestazioni lavorative (pulizie, manutenzione, etc.) presso parchi pubblici, scuole, cimitero, Palazzetto dello Sport, Centro Diurno Minori di piazza Cesare Beccaria, mercato domenicale, Centro multimediale “San Danino di Sarra”, Centro diurno anziani e Ripartizione Servizi Sociali.
Il progetto, approvato dal Comitato dei Sindaci dei Distretti Formia-Gaeta e Fondi-Terracina, è finanziato dalla Regione Lazio con buoni lavoro INPS.
«Il Comune di Fondi – affermano il Sindaco De Meo e l’Assessore Peppe – unitamente a quello di Formia ha potuto realizzare il progetto “Distretti insieme” grazie ad un vecchio finanziamento della Regione Lazio stanziato dalla Giunta Polverini, a seguito del quale sono state attivate le procedure per l’individuazione delle Cooperative e dei relativi beneficiari.
Queste azioni sono state pensate proprio per facilitare l’inclusione sociale delle persone a rischio di marginalità, con effetti positivi sia dal punto di vista della qualità della vita delle persone interessate che delle loro famiglie, puntando sulla valorizzazione delle competenze e al tempo stesso sull’attuazione di servizi utili alla collettività.
Gli aspetti lavorativi sono strettamente connessi con la dimensione sociale e sono di primaria importanza per contrastare l’emarginazione e il rischio di ricaduta. L’Amministrazione comunale, anche con risorse proprie, da tempo è vicina a soggetti svantaggiati con inserimenti finalizzati al lavoro produttivo, alla crescita e al rafforzamento della persona, come lavoratori e come cittadini, evitando la riproduzione di logiche assistenzialistiche fini a se stesse.
Grazie al lavoro della Ripartizione Servizi sociali si sono potuti costruire progetti personalizzati che consentiranno la riacquisizione delle competenze e della sicurezza in se stessi».