E’ il Castello Caetani il simbolo del movimento “Fondi ci chiama” e della lista elettorale che concorrerà alle prossime elezioni comunali di maggio 2015, con il candidato a sindaco Gianfranco Antonetti.
Più specificamente il logo rappresenta il torrione rotondo che irrompe maestoso verso l’alto per relazionarsi a “nuovi orizzonti”, come per allontanarsi dalle nebbie e dal decadimento di una realtà quotidiana che spinge ognuno verso la rassegnazione, l’abulìa.
Ed è proprio questo storico Castello, che versando in uno stato di assoluto degrado fisico e strutturale, per colpa di poteri e istituzioni inerti, fu possibile riportare al suo splendore e al godimento pubblico, in ragione delle lotte promosse ai primi degli anni ’80 dal gruppo politico di “Sinistra Unita” e dallo stesso Gianfranco Antonetti, eletto nel Consiglio comunale nell’omonima lista, e poi nella veste di assessore alla cultura indusse l’amministrazione comunale a realizzare un progetto di recupero del bene storico e a prevedere le necessarie risorse finanziarie.
Nel passato, altre liste espressioni di forze e movimenti civici, hanno scelto il Castello, quale simbolo rappresentativo della città.
Ma per il movimento e la lista “Fondi ci chiama” questa scelta è il frutto spontaneo e naturale di una simbiosi speciale, affettiva, con questo significativo monumento, per il cui restauro si prodigarono Gianfranco Antonetti, oggi candidato a sindaco, e i componenti di Sinistra Unita.
Fu la storica iniziativa di “occupazione” del Castello, allora inagibile e chiuso ormai da anni alla fruizione pubblica, che provocò una sorta di rinata consapevolezza circa il valore inestimabile del monumento, sia nelle istituzioni, ma ancor prima nella cittadinanza, che manifestò concreti segni di solidarietà, nel mondo scolastico, molte scolaresche fecero visita agli ampi locali del terraneo, nel mondo artistico-culturale, significativa fu la solidarietà e la presenza di Peppe De Santis, regista fondano.
Da evidenziare, l’elevata sensibilità mostrata in quel tempo dall’avv. Gaetano Colletta, nella veste di commissario prefettizio al comune di Fondi. Di fronte alle iniziative di denuncia e di occupazione del castello da parte del gruppo Sinistra Unita, adottò una delibera in cui richiamava le gravi responsabilità istituzionali di tutti coloro che da anni stavano lasciando morire quello storico monumento. La significativa denuncia e sollecitazione dell’allora commissario straordinario avv. Colletta, fu recepita con esiti fruttuosi dall’amministrazione guidata da Arcangelo Rotunno.
Fondi ci chiama
(Gianfranco Antonetti)