Alessandro Parisella, attuale tecnico della Nuova Itri, è il nuovo presidente dell’Associazione Allenatori di Latina. O meglio, di quel che resta del comitato Aiac pontino: presenti solamente 18 votanti, 16 preferenze per Parisella (tra l’altro era l’unico candidato) con addirittura 2 schede nulle. Qualcuno ha preferito non presentarsi alle votazioni in quanto non era stato reso noto il programma di “governo” del candidato, né è stato nominato un consiglio direttivo al termine delle votazioni.
Gli allenatori pontini aventi diritto al voto nel 2014 erano in totale 85 in tutta la provincia di Latina (un dato esiguo di per sé già imbarazzante, visto invece l’alto numero dei tecnici provvisti di abilitazione federale) , solamente il 18% si è presentato alle urne: l’unica speranza è che il neo presidente Parisella (al quale certamente non è imputabile alcuna causa della gestione precedente) possa riuscire ad invertire la rotta di una Associazione Allenatori ormai alla deriva e ,quindi, ad incrementare il numero degli iscritti. “Mission impossible” sulla carta, visto il disinnamoramento degli allenatori verso l’associazione, con il neo presidente che dovrà davvero vestire i panni di Tom Cruise per riuscire nel suo mandato.
A dirigere le operazioni di spoglio elettorale a Latina c’erano il consigliere nazionale Giancarlo Bertolini ed il referente Antonio Ferroglio (Piemonte/Val D’Aosta), in quanto il comitato provinciale (presidente uscente Alberto Pizzi) era commissariato come tutte le altre province del Lazio (commissario pro-tempore Roberto Bellomo, referente del comitato siciliano) per “manifesto esiguo numero degli associati, scarsa efficienza organizzativa ed inefficiente operatività” come motivato dalla sede nazionale.
Dallo scorso 7 aprile, infatti, il presidente nazionale Renzo Ulivieri aveva commissariato l’AssoAllenatori del Lazio, spodestando il referente regionale Alberico Marchesi con il quale i rapporti non erano mai stati idilliaci. I contrasti personali tra i due erano esplosi alla luce del sole alcuni mesi fa, senza più possibilità di ricucire il rapporto, visto anche la plateale protesta dell’ex presidente regionale che, sotto la sede della FIGC in via Allegri a Roma, aveva esposto cartelli molto polemici nei confronti del presidente nazionale, rievocando soprattutto la squalifica inflitta a Renzo Ulivieri per 3 anni, perché coinvolto nello scandalo del Totonero-bis. Lo stesso Alberico Marchesi ha inoltrato un ricorso al giudice civile contro i provvedimenti disciplinari adottati nei suoi confronti dallo stesso Ulivieri. Una diatriba, dunque, che non sembra avere fine. Finita adesso in tribunale. Una situazione quasi paradossale a discapito di tutto il movimento. Che ha perso forza e credibilità. Altro che “L’allenatore del Pallone” di Oronzo Canà…
Marco Tosarello