Documento Unico di Programmazione 2021-2023: NO ad una visione di Città così diversa da quella di Fondi Vera

Francesco Ciccone - Consiglio Comunale del 19 Marzo 2021

Il secondo Consiglio Comunale in una settimana è andato in archivio. Seduta che ha evidenziato come la nostra visione di Città sia opposta a quella dell’attuale maggioranza, e la cosa è emersa prepotentemente nella lunga relazione che il nostro Consigliere Comunale Francesco Ciccone ha presentato all’assise circa il Documento Unico di Programmazione 2021-2023. La riportiamo integralmente per favorirne la più ampia diffusione.

Gentili colleghi Consiglieri e cortesi Assessori, egregio Sindaco, pregiatissimo Presidente del Consiglio, quest’oggi arriva in Consiglio il Documento Unico di Programmazione 2021-2023. Già approvato lo scorso 13 Marzo, di Sabato, dalla Giunta, e quindi dal Sindaco e dagli Assessori che ha nominato di fiducia ad Ottobre scorso, e pertanto un atto che per la maggioranza ha un peso specifico importante, soprattutto rispetto alle linee di mandato dell’Ente che governa.

Nel DUP, lo dico anche per i Cittadini che ci seguono e sono sicuramente affamati di informazioni, ritroviamo gli obiettivi che come Sindaco il nostro primo cittadino ha già espresso in occasione della seduta di insediamento dello scorso 24 Ottobre, questa volta definiti in Missioni e Programmi, come obiettivi strategici ed operativi che ci danno un’idea delle intenzioni dell’Amministrazione Comunale. Non solo per l’anno in corso naturalmente.

Il “nuovo DUP” rappresenta, lo dicono gli amministratori più esperti, una formidabile occasione per ripensare, nel profondo, le modalità di governo delle pubbliche amministrazioni attraverso lo strumento della programmazione. A patto che non si ripetano gli errori del passato. Cioè, che non si torni a riproporre una visione eccessivamente tecnicista che non produce alcuna utilità in termini di funzionalità e consapevolezza organizzativa. Anzi, ha l’effetto di allontanare il vero protagonista dalla programmazione, cioè il vertice politico. Perché, è bene ricordarlo, dietro queste 230 pagine di tabelle, numeri, propositi, c’è sempre un indirizzo di stampo politico. Ed anche una responsabilità politica.

Ed il primo aspetto che mi va di sottolineare è proprio questo. Possibile che non abbiate sentito la necessità di un dialogo che potesse arricchire questo Documento? Possibile che sia arrivato in Giunta senza nemmeno essere stato discusso in una Commissione? Possibile che solo ieri nel tardo pomeriggio, e quindi dopo essere stato approvato dalla Giunta, ed a pochissime ore dalla seduta di Consiglio ci sia stato modo di confrontarci su questo atto così corposo?

Il DUP, tra l’altro, precede, non solo a livello temporale, il Bilancio di Previsione. Il DUP contiene la visione dell’Amministrazione Comunale, che in questo elaborato viene espressa attraverso le politiche ed i progetti. Ed è un “atto presupposto indispensabile per l’approvazione del Bilancio di Previsione”. Il Bilancio poi, ed anche quello è stato già approvato nella giornata di Lunedì 15 Marzo dalla Giunta, senza alcun confronto, ma evidentemente non ne avete sentito il bisogno… il Bilancio dicevo, non è altro che la rappresentazione dei flussi finanziari in entrata e in uscita.

Mi auguro allora che si sia ancora spazio per le cosiddette “note di aggiornamento” che solitamente vengono prodotte dopo l’approvazione del DUP. A patto che si avverta questa necessità. D’altronde chi amministra è legittimato a fare scelte di questo tipo. Ci mancherebbe. Questo perché auspico che il DUP rappresenti uno strumento reale di programmazione delle azioni, anche immediate, da intraprendere e di verifica del loro effettivo conseguimento. Perché ha carattere generale e costituisce la guida strategica ed operativa dell’ente. Perché è l’ambito più elevato della funzione politica all’interno dell’Amministrazione Comunale.

Ciò vuol dire che alcuni protagonisti dell’ente dovranno riesaminare il proprio ruolo. La Politica trovi interesse nella definizione delle “politiche” e sia facilitata nella rendicontazione e nella redazione delle relazioni periodiche. I vertici amministrativi promuovano il coinvolgimento dei vertici politici nella definizione di documenti di programmazione e indirizzo che assicurino tracciabilità e trasparenza all’azione amministrativa. Gli organismi di valutazione si impegnino a valorizzare i documenti di programmazione e la loro declinazione, anche promuovendone l’aggiornamento costante, piuttosto che le autocertificazioni e la misurazione del banale.

Per tutti questi motivi voglio esprimere un pensiero che sia chiaro e inequivocabile. Questo DUP, così come lo avete approvato, così come lo portate oggi in aula, è troppo carente per essere considerato davvero l’atto più importante di questi primi mesi di Amministrazione Maschietto. Oppure il contrario, ovvero è confezionato a misura delle prospettive che avete messo nel mirino.

E permettetemi, da una maggioranza che da decenni governa questa Città mi sarei aspettato qualcosa di diverso. State svilendo l’importanza di atto fondamentale, considerandolo semplicemente come un obbligo di legge da rispettare scrupolosamente. Senz’anima. Tale da rendere utile un confronto con i DUP approvati negli anni passati, anche per verificare differenze, eventuali passi in avanti e pause di riflessione. Chiamiamole così.

In tutta franchezza, con il massimo rispetto dei ruoli e di chi ci ha lavorato, non riesco a leggere al suo interno la volontà politica di uscire fuori dall’anonimato che ha contraddistinto la gestione della cosa pubblica a Fondi in questi anni. Mi sarei aspettato, proprio in un momento di difficoltà e grave crisi economica e sociale della nostra Città come questo, aggravato dal Covid, che ci fosse uno scatto d’orgoglio, una visione ampia e lungimirante sul futuro immediata del nostro territorio.

Volando non dico alto ma almeno ad altezza d’uomo.

Ho alcune osservazioni da fare, e spero siano raccolte come utili suggerimenti per riflettere.

Ad iniziare dai numeri che riguardano la popolazione, che evidenziano un calo demografico preoccupante, soprattutto dal 2018 ad oggi, nonostante non sia negativo il bilancio tra nascite e decessi. Questo vuol dire che ci sono sempre più persone che da Fondi si trasferiscono altrove, e questi sono spesso i nostri giovani che lasciano la Città per andare a cercare fortuna in giro per il mondo.

Al 31 Dicembre 2019, sempre parlando di popolazione, la comunità straniera conta 3832 residenti, pari al 9,86% del totale, circa un concittadino su dieci praticamente, eppure nel DUP non si parla di mediazione culturale, non si fa alcun cenno all’istituzione di una Consulta delle comunità straniere, tantomeno alla figura di un Consigliere in loro rappresentanza che possa interloquire con l’Amministrazione Comunale per permetterci di conoscere il punto di vista di chi qui vive, lavora, studia. Indiani, albanesi, romeni, pachistani, ucraini, tunisini, cinesi, marocchini, algerini, moldavi e polacchi, sono i maggiormente rappresentativi, ma esclusi da ogni forma di Partecipazione e coinvolgimento.

Per non parlare della situazione a livello occupazionale. Mi ha lasciato senza parole leggere la tabella che tra disoccupati, inoccupati e occupati senza contratto esprime il totale di 7270 cittadini. Mi preoccupa sapere che il reddito medio dei fondani riferito all’anno 2016 è inferiore al reddito medio degli abitanti della Provincia di Latina e della Regione Lazio. E questo dato non è migliorato negli anni successivi.

Voglio essere estremamente sincero, come già nella Commissione Consiliare riunitasi ieri pomeriggio. Ho letto e riletto questo elaborato ed alcuni quesiti è inevitabile che io li porga esplicitamente. Anche perché è questa l’occasione per evidenziare come le nostre visioni di Città siano distanti.

Possibile che nelle iniziative di sostegno al comparto turistico non siate andati oltre il Gemellaggio con Dachau, che porta la firma del compianto Onoratino Orticello, ed il protocollo d’intesa con Sabbioneta?

Possibile che negli anni passati non abbiate mai voluto prendere in considerazione le opportunità costruite da diverse realtà associative, che hanno creato i presupposti per instaurare legami fuori dai confini nazionali in grado di aprire reali canali per flussi turistici degni di nota che animano molte Città del sud pontino?

Ho appurato che “Il Comune di Fondi non si trova nelle condizioni di ente strutturalmente deficitario”. Bene, sospiro di sollievo. Ma una cosa devo chiedervela: quanto ci sta costando il Teatro Comunale? E quanto ci costerà ancora? Qual è la miglior stima del costo totale della struttura? C’è una stima di costi di gestione ordinaria del Teatro?

Avete individuato ben 17 Missioni. E più di qualcosa mi ha sorpreso.

Quando parlate di Partecipazione dei Cittadini perché non valutate l’idea di costituire Comitati di Quartiere, con Ambasciatori che dialoghino costantemente con l’Amministrazione Comunale?

Ho scoperto che avete intenzione di istituire una Commissione Consiliare per la Sicurezza Urbana. Mi troverete d’accordo, a differenza della vostra presa di posizione circa la nostra proposta di istituire una Commissione Consiliare Speciale che affrontasse a 360° l’emergenza. E forse, visto ciò che sta accadendo, sarebbe tornata più che utile, anzi, sicuramente sarebbe tornata utile. Nel frattempo anche i locali che ospitano il Giudice di Pace continuano a soffrire di problemi di manutenzione.

Ho notato con piacere che avete individuato come obiettivo il controllo del territorio, come pure la tutela delle attività commerciali ed il contrasto all’abusivismo ed alla contraffazione, con il risultato atteso di presidiare la Città con la collaborazione di tutte le Forze dell’Ordine. Ma anche in questo caso nemmeno una parola per l’eventualità di mettere in rete le esperienze di ogni attore in un Osservatorio Economico Cittadino. D’altronde questa ed altre materie sono oggetto delle ormai celebri deleghe che da Novembre aspettiamo di conoscere.

Mi ha lasciato perplesso scoprire che tra gli obiettivi strategici in ambito culturale nemmeno una parola viene spesa per la “Casa della Cultura”. Evidentemente vi sfugge il valore aggiunto che può rappresentare per la Città questo ambizioso progetto che ormai conta decine di Associazioni aderenti e tantissimi Cittadini. Eppure il Manifesto della “Casa della Cultura” risulta essere stato sottoscritto da ben cinque dei sei recenti Candidati a Sindaco, l’unico a non firmarlo è stato l’attuale Presidente del Consiglio, segnale che si tratta di un sogno nel cassetto condiviso e sostenuto da tutti, o quasi.

Non ho trovato traccia di Convenzioni con le numerosissime società sportive, eppure sono tantissimi i giovani che vorrebbero ma non hanno le possibilità di seguire discipline, sportive ma anche artistiche e culturali, a livello amatoriale o agonistico a causa di difficoltà economiche in famigliaNe avete mai parlato con le 53 attività artistiche, sportive e di intrattenimento?

Ho riscontrato che finalmente lo Sportello InformaGiovani è riuscito a ritagliarsi uno spazio nella vostra agenda, ma per rispondere alla crisi valoriale che inevitabilmente colpisce molti adolescenti e fornire ai ragazzi alternative valide ad una giornata di playstation non ne ho lette. E mi chiedo cosa stia aspettando quest’Amministrazione Comunale per ridare vita ad un Forum per le Politiche Giovanili, quanto si dovrà ancora attendere per capire chi sarà il delegato alle Politiche Giovanili di questa consiliatura, perché non si invochi l’istituzione di un tavolo di lavoro tra realtà associative, parrocchie, società sportive e scuole per stilare un “Patto per i Giovani”, un Piano di interventi che miri al coinvolgimento di ogni ragazzo, in Città e nelle periferie. Ed infine spero che ai nostri ragazzi siano offerti ulteriori servizi di orientamento, ad esempio sulle opportunità di sostegno garantite da bandi regionali ed europei.

Mi sono imbattuto nella Missione Turismo, ed ho con piacere letto due paroline magiche “Marketing territoriale”. Come poter essere contrari ad un concetto di questo tenore? Quante volte però vi siete interfacciati con gli oltre 78 titolari di strutture ricettive? Per rendere il nostro territorio interessante ed appetibile c’è bisogno di riconoscimenti. E mi sorprende leggere che tra i risultati attesi c’è il rispetto dei criteri qualitativi che consentano di ottenere la Bandiera Blu. Perché la qualità dovrebbe essere una parola d’ordine, a prescindere dai riconoscimenti. Eppure tra questi vessilli vi siete dimenticati della Bandiera Verde per le spiagge attrezzate per i bambini e quella Lilla per i tratti di arenile riservati ai portatori di handicap. E, come già ebbi modo di dire più volte in Campagna Elettorale, su 13,400 km di litorale continuiamo a non poter contare su nemmeno cento metri di bau-beach.

Per il rilancio della fruizione turistica del Lago leggo che vi affiderete ad un Concorso di Idee. Spunto interessante, anche se sembra quasi provocatorio rispetto ad un DUP nel quale le idee di altri sono prese in considerazione col contagocce. Mi auguro che sulle sponde del nostro Lago trovi ad esempio vita il progetto presentato da due giovani professionisti per la creazione di un Museo di Arte Contemporanea outdoor, con installazioni di sculture ecosostenibili. Ma da mesi alla loro proposta non sono seguiti riscontri.

In tema ambientale conoscete già il pensiero di Fondi Vera circa la Tariffa Puntuale sulla Raccolta Differenziata. Ho già testimoniato come sia fondamentale una sempre più incisiva attività di sensibilizzazione, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. Vanno bene più isole ecologiche, vanno benissimo telecamere e videosorveglianza, intensifichiamo i controlli e contrastiamo l’abbandono indiscriminato di rifiuti ma non fermiamoci qui. Ci sono organizzazioni che da anni curano una mappatura delle discariche presenti nella Piana di Fondi. Raccoglierete quei suggerimenti?

Possibile che il Comune non voglia saperne di chiamare a raccolta tutte le Associazioni ed i Comitati di Quartiere, ed insieme alle Forze dell’Ordine tutte, siglare un Protocollo d’Intesa per il monitoraggio del territorio in una grande operazione antincendio? Il monitoraggio statico e dinamico di tanti volontari ha permesso ad altre Città del sud pontino di arginare il fenomeno degli incendi boschivi. Firmai personalmente una proposta in tal direzione nel 2019, da circa due anni è evidentemente chiusa in qualche cassetto.

L’obiettivo strategico 4 della Missione 9 parla di adozione di aree destinate a verde pubblico e, soprattutto, di coinvolgimento della cittadinanza nella gestione attiva. Non ne parlate nel dettaglio, allora voglio farlo io, proponendo per l’ennesima volta l’istituzione dei Patti di Collaborazione, per permettere ai Cittadini in forma singola o associata, di prendersi cura del bene comune e di uno spazio pubblico. E se proprio non vi va di farlo in questo modo fatelo attivando i PUC, Progetti Utili alla Collettività, usufruendo dell’attività dei percettori del Reddito di Cittadinanza. Questa sì che sarebbe Partecipazione e Responsabilizzazione della Comunità rispetto agli spazi pubblici.

Vorrei tanto aver letto di progetti indirizzati alla creazione di un Marchio De.Co. per le produzioni locali.

Vorrei che nel nuovo Piano del Commercio fossero rispettati e considerati i suggerimenti delle associazioni di categoria, anche degli ambulanti, e che non fosse più rinviato il ritorno in pieno centro del mercato settimanale per almeno una Domenica al mese. Visto che sembra esserci una condivisione estrema sulla proposta.

Spero che si proceda nel più breve tempo possibile all’apertura di un nuovo Bando per l’assegnazione di spazi da restituire alla collettività tra quelli sottratti alla criminalità organizzata. Possibilmente con parametri meno stringenti, per permetterne un utilizzo per finalità aggregative, sociali e culturali.

Mi piace constatare che finalmente si porranno le basi per la costruzione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica. La cittadinanza ne ha estremamente bisogno.

Gradisco particolarmente l’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche per incentivare una mobilità elettrica. Ma per giungere ad un Piano per la Mobilità che sia condiviso e rispettato credo ci sia bisogno di dialogo, di costruzione, di unità d’intenti, e quindi torno a ribadire la necessità già espressa più volte di istituire un Osservatorio per la Mobilità Sostenibile, dove le associazioni di categoria incontrino i cicloamatori, i runners, gli imprenditori, i comitati di quartiere. Perché certe rivoluzioni vanno accompagnate, e non imposte. E di trasporto pubblico e collegamenti con le periferie il DUP non parla.

Quello che non riesco a comprendere è l’assenza totale di una Consulta del Volontariato come pure l’assenza di prospettive di nascita di Centri Anziani nelle periferie. Mi auguro che sia uno Sportello, come suggerito nelle scorse settimane, la risposta prospettata dalle azioni di contrasto al gioco d’azzardo. Auspico che nell’aiuto alle Donne vittime di violenza non si cerchino altri interlocutori ma si riconosca il lavoro svolto in questi anni dall’Associazione “Nadyr” e si rafforzi il suo operato garantendo alle Volontarie un sostegno concreto, un contributo che permetta loro di migliorare il già ottimo operato. E ci si adoperi per attivare case rifugio secretate, indispensabili ormai.

Ci tengo ad ultimare questa lunga serie di osservazioni con un cenno ai 138 alunni portatori di handicap che frequentano le scuole fondane, senza tenere conto degli studenti degli istituti superiori. A questi ragazzi che Città stiamo lasciando? Stiamo lavorando davvero per abbattere tutte le barriere architettoniche ed in alcuni casi culturali che ne ostacolano la quotidianità e la crescita? Siamo sicuri che possano bastare le strutture già attive da anni sul territorio che sicuramente stanno facendo un ottimo lavoro? Io credo si debba partire da loro, da loro e dai bambini, che sono in questo momento storico i soggetti ancora più vulnerabili del solito.

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