Si svolgerà giovedì 5 maggio, con inizio alle ore 17 presso la sala di Palazzo Caetani il dibattito organizzato dal circolo locale del Partito Democratico “Dal documento di economia e finanza alla prossima legge di stabilità: quali misure per sostenere imprese e occupazione”.
Un tema apparentemente tecnico, ma di vitale importanza per le ricadute nell’economia reale.
A fare da relatore, l’autorevole senatore del Pd Giorgio Tonini, attualmente presidente della commissione bilancio in Senato.
Al tavolo accanto a lui, il senatore pontino Claudio Moscardelli e il segretario locale Danilo Pallisco.
L’evento è la prima uscita pubblica del Pd locale, rinnovatosi dopo il congresso di febbraio.
La scelta di andare a toccare una tematica apparentemente ostica come quella del Def, è proprio per fare in modo che professionisti e singoli cittadini abbiano la possibilità, attraverso un confronto diretto con un tecnico, di poter capire quali sono le politiche in materia che sta ponendo in essere il governo di centrosinistra presieduto da Matteo Renzi.
Un’occasione da non perdere, un’opportunità per i sostenitori del Pd e per tutti coloro che vogliono vedere come si comporta la rinnovata formazione progressista, che promette che questa è solo la prima iniziativa per far ripartire un progetto che vuole essere un’alternativa di governo a quella che attualmente guida l’amministrazione locale.
Cos’è il Def? È uno strumento che si occupa della programmazione economica su base almeno triennale.
In parole povere serve a definire gli obiettivi della finanza pubblica, aggiornare le previsioni di essa e soprattutto prevede quali sono gli interventi che servono per raggiungere gli obbiettivi prefissati.
Il Documento di Economia e Finanza ha cambiato diverse volte nome per poi diventare nel 2011 lo strumento che è attualmente.
Ma si può tranquillamente dire che esiste dall’88: inizialmente si chiamava Documento di Programmazione Economico Finanziaria (DPEF), poi trasformato in Decisione di Finanza Pubblica per diventare poi DEF.
Giorgio Tonini, senatore del Partito Democratico è nato a Roma nel 1959, ma attualmente abita a Trento con la moglie e i sette figli.
Laureato in filosofia e giornalista professionista, è attualmente presidente della commissione bilancio del Senato della Repubblica.
È stato tra i promotori del referendum Segni per la riforma elettorale e tra i fondatori dei Cristiano sociali, presenza collettiva di cristiani nello schieramento “progressista”.
Nel 1999 è stato chiamato nella segreteria nazionale dei Democratici di Sinistra da Walter Veltroni.
Nel 2001 la prima elezione a senatore, conquistando all’Ulivo il difficile collegio di Pistoia.
Nel 2006 la rielezione nel collegio di Trento, in rappresentanza dell’Unione di centrosinistra e della Svp.
Nel 2008, poi la candidatura come capolista del PD nelle Marche e dunque la rielezione per la terza volta.
Nel 2013 con la coalizione di centrosinistra autonomista tra Pd, Upt e Patt è stato eletto senatore nel collegio uninominale di Pergine Valsugana in Trentino Alto Adige che fino ad allora era sempre stato vinto dal centrodestra.
“Per il Partito Democratico – si legge sul suo sito internet – ho sempre lavorato per l’unità dei riformisti e per la prospettiva del Pd”
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