Dopo le festività natalizie sono tornati al lavoro i ragazzi dell’HC Banca Popolare di Fondi, che si sono ritrovati il 29 dicembre scorso in vista della prossima giornata di campionato: sabato 17 gennaio, alla ripresa del campionato, i rossoblù ospiteranno i Campioni d’Italia della Junior Fasano. Di questa accattivante sfida, della seconda parte di stagione e di tanto altro parliamo con il tecnico rossoblù Giacinto De Santis.
Giacinto, dopo la lunga pausa natalizia ospiterete la corazzata Junior Fasano. Come vi state preparando a questa sfida?
Per noi sarà una partita stimolante, per vedere qual è la nostra condizione attuale e capire dove potremmo arrivare in futuro. Ad oggi siamo su due livelli ben diversi, sia per budget sia per i roster quantitativamente e qualitativamente diversi. Ci prepareremo senza pensare troppo a questa partita ma soprattutto agli obiettivi per cui potremmo giocare nel prosieguo del girone. Il campionato per noi è ancora lungo, perciò pensare ad una singola partita non è cosa buona.
Sei soddisfatto del cammino stagionale finora? È mancato qualcosa rispetto alle tue attese?
Se devo essere sincero, si. La mia squadra è formata da ragazzi preparati ed intelligenti, avere qualche punto in meno non mi fa essere assolutamente contento. Sono molto esigente, i ragazzi sanno che abbiamo buttato alcuni punti per strada, sono sicuro che faremo tesoro di quello che è successo nella prima fase e saremo pronti per disputare una grande parte finale. Ho fiducia in questo gruppo: ai senatori ho chiesto ancora di più, possono e devono fare meglio, mente i giovani giocando con regolarità stanno crescondo, e anche se ci sono ragazzi del ‘95, nel nostro gruppo non sono considerati più ragazzi alle prime armi ma giocatori a tutti gli effetti che crescendo si sono inseriti in un contesto che ripone in loro stima e considerazione. Gli under devono tuttavia capire che fare qualche gol in questa serie A non vuol dire essere fenomeni, bisogna essere umili e lavorare duramente, non accontentarsi mai e puntare sempre, ripeto con la massima umiltà, al miglioramento quoditidiano.
Mancano cinque giornate al termine della Regular Season. Dove vuole e dove può arrivare l’HC Banca Popolare di Fondi al termine di questa fase?
Il nostri obiettivi erano, sono e rimangono il secondo posto finale nel girone e la partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia. Sono certo che nel 2015 centreremo tutti i nostri obiettivi. Alla ripresa degli allenamenti del 29 ho visto un gruppo deciso e convinto ed io mi fido di questi ragazzi.
E’ arrivata in questi giorni l’ufficialità dell’acquisto di Tupan da parte del Carpi; Bolzano ha preso il portiere della nazionale greca Tsilimparis; Siracusa si è rinforzata, oltre che con Adler e Murga, con l’ala Bianchi…e si parla di un possibile arrivo del nazionale Tokic. Alla luce di questi movimenti di mercato, quali squadre secondo te entreranno nelle semifinali scudetto?
Noi siamo un gruppo altamente competitivo, ma se dovesse arrivare qualche buona occasione non ce la faremo sfuggire. Siamo una squadra ed una società appetibile per molti ragazzi, valuteremo tutte le oppurtinità consci di avere un’ottima base già attualmente: per cui non prenderemo giocatori tanto per prendere qualcuno. Per le semifinali, direi ovviamente Bolzano, Carpi e Fasano, in ordine puramente geografico, poi una tra Fondi e Siracusa, anche se Romagna e Pressano stanno facendo molto bene. Oggi il Siracusa ha qualcosa più di noi ma cercheremo in ogni modo di recuperare questo svantaggio.
Nelle scorse settimane, dopo l’intervista al presidente della FIGH Francesco Purromuto, va diffondedosi la voce di un possibile ritorno alla Serie A ad un unico girone. Che ne pensi? L’HC Fondi potrebbe far parte di una massima serie così organizzata?
I tre gironi, all’epoca dell’introduzione della nuova formula, probabilmente sono stati la cosa migliore da fare, ma ora credo sia arrivato il momento di cogliere l’attimo e ritornare ad un girone unico a 12 o al massimo a 14 squadre. Per la seconda parte della domanda ti dico con fermezza che il Fondi è tra quelle società che vogliono crescere ed oggi per crescere, a mio modesto parere, bisogna confrontarsi in un campionato competitivo. Dobbiamo alzare gli standard qualitativi della massima serie, anche per vendere un prodotto che altrimenti non sarebbe vendibile, e far crescere un gruppo di giocatori che avrebbero così modo di confrontarsi con realtà simili alla propria. Ventisette squadre in serie A per me oggi sono troppe, tante sono le partite inutili che non fanno crescere i giovani né sono appetibili per il pubblico. Ben venga una diminuzione di squadre aumentando il livello medio. Mentre una cosa che mi piace molto è la formula della Coppa Italia, molto allettante e ben formulata: è stimolante per tutte le società con un minimo di ambizione partecipare ad una tre giorni confrontandosi con il gotha della pallamano italiana.
In questi giorni la nazionale italiana sta affrontando in amichevole l’Iran. Quanto sta crescendo a tuo avviso il movimento pallamanistico italiano?
Ad oggi qualcosa si sta muovendo; è vero che ci vuole tempo per raggiungere degli obiettivi, ma fare così tanti stage e partite di livello internazionale per la senior (se non ricordo male mai fatto in passato), oltre alle amichevoli per le rappresentative di area, è sintomo che c’è volontà di crescere. Il lavoro alla fine paga sempre e il nostro settore nazionale da quel punto di vista sta lavorando molto, ora però rimbocchiamoci le maniche per allargare la base dei praticanti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Siamo ancora lontati dal poter pensare di partecipare a qualche competizione o ad essere vicine alle nazioni a noi confinanti ma la strada intrapresa potrebbe essere quella buona, siamo fiduciosi. Per esempio a Fondi si sta lavorando molto e devo dire anche bene, quest’anno abbiamo raddoppiato il numero dei ragazzi e ovviamente dei campionati a livello giovanile: vuol dire che se c’è volontà, passione e sacrificio alla fine viene tutto ripagato.