‘L’ARCHIVIO DELLA MEMORIA DEL ‘900 DELLA CITTA’ DI FONDI’ RICORDA …

fondi guerra

(nella foto, veduta aerea della città di Fondi nel 1946: sono visibili gli squarci dei 59 bombardamenti subiti)

Settanta anni sono trascorsi da quel lunedì 20 maggio 1944, difficile da dimenticare! Dal 23 luglio 1943 bombe, mitragliamenti, sofferenze, ferite, dolore e, poi, ancora ferite ed ancora dolore! La popolazione sparsa sul territorio di Fondi aveva subito, sofferto, atteso! Ora, con l’arrivo degli ‘alleati’, sperava che quell’inferno quotidiano finisse e non che si trasformasse in un nuovo inferno. Da quando la guerra aveva seminato distruzione e morte, Fondi aveva cambiato il suo volto. La pianura, una landa sterile e allagata, esalava vapori di malaria e il centro storico, squarciato e muto, mostrava al cielo le sue gravi ferite; sui ‘fondani’ pesava come piombo l’esperienza maturata nei lunghi nove mesi di guerra.

Le case erano state abbandonate; la popolazione viveva in rifugi di fortuna, sparsi nelle campagne e sulle colline circostanti; molti uomini erano andati in guerra e, spesso, non davano più notizie. Informazioni confuse e contraddittorie circolavano tra la popolazione. Quando ‘quel 19 maggio ‘44’ si diffuse la voce dell’arrivo degli ‘alleati’, aria nuova sembrò spirare sulla stagnante palude. Il 14 maggio, i ‘goumiers’ (soldati di nazionalità marocchina, arruolati nel Corpo di spedizione francese in Italia, CEF), attraversando un terreno apparentemente insuperabile nei monti Aurunci, avevano aggirato le linee difensive tedesche nell’adiacente Valle del Liri, consentendo al XIII Corpo britannico di sfondare la linea Gustav e di avanzare fino alla successiva linea Hitler. Come ricompensa per l’azione compiuta, il generale Alphonse Juin aveva concesso ai combattenti cinquanta ore di ‘libertà’, durante le quali si verificarono saccheggi dei paesi e violenze sulla popolazione (le famigerate ‘marocchinate’). Il 19 maggio ‘44’, lungo la costa, la V Armata USA, comandata dal generale Mark Wayne Clark, dopo aver occupato Formia, si era diretta verso Itri e Fondi, aggirando i Monti Aurunci. Finalmente, il 20 maggio, Fondi veniva liberata, ma la gioia durava poco, presto si diffondeva la notizia delle efferatezze perpetrate sulla popolazione da parte dei ‘goumiers’ che arrivarono come una maledizione dalle montagne, spargendo sale sulle ferite ancora sanguinanti dei nostri concittadini. Le ferite, presto, si trasformarono in piaghe purulenti. Le numerose interviste realizzate ascoltando i cittadini del territorio dalla responsabile dell’Archivio della Memoria del ‘900, la professoressa Giulia R. E. Forte, hanno fissato quei momenti in un quadro indelebile della ‘memoria’. Si spera che il materiale raccolto, con la sollecita predisposizione di una sede da parte dell’Amministrazione Comunale di Fondi, in tempi brevi, possa essere consultato da tutti. Oggi, si celebra la ‘liberazione del nostro territorio’. In onore di coloro che hanno vissuto in quella tragica storia e ne sono stati protagonisti, la prof.ssa Forte, prossimamente, pubblicherà un ‘libro testimonianza’ della terribile esperienza della guerra a Fondi. E’ necessario trasmettere ‘memoria’ perché le giovani generazioni conoscano, riflettano e, si spera, non ripetano gli errori commessi. ‘Siamo convinti, afferma la Forte, che sia necessario scrivere di guerra per parlare di pace’. A volte, occorre avere il coraggio di rovistare nel fango per scoprire quello che è rimasto della nostra parte migliore; per poi ripartire da lì … L’Archivio ha intrapreso la strada della riscoperta e rivalutazione del passato, per sensibilizzare la coscienza cittadina e, nel ricordare questo importante momento, alla comunità, intende sottolineare che:

SENZA MEMORIA SI E’DISARMATI’!!!

Responsabile ‘ARCHIVIO MEMORIA ‘900 CITTA’ FONDI(Lt)

Giulia Rita Eugenia Forte

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