Murales-Arci: “Servizio civile aperto agli stranieri”

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Il Tribunale di Milano, sezione lavoro, ha accolto il ricorso presentato da un gruppo di ragazzi e ragazze stranieri, supportati da Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) e Avvocati Per Niente (APN), contro il bando per l’accesso al Servizio Civile nazionale che prevedeva il requisito della cittadinanza italiana.

Il Tribunale ha lanciato un monito: gli immigrati non sono cittadini di serie B.

L’ordinanza n.14219/2013, pubblicata lo scorso 19 novembre, ha di fatto accolto uno dei motivi di ricorso presentato contro il bando per l’accesso al Servizio Civile che prevedeva il requisito della cittadinanza italiana.

Il giudice dichiara la misura discriminatoria e chiede l’apertura del bando a tutti i cittadini in senso di membri stabili della stessa comunità, indipendentemente dalle origini.

Purtroppo, come comunica l’ASGI, a dieci giorni dalla pronuncia del Tribunale di Milano che ha ordinato l’apertura del servizio civile agli stranieri, l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile è ancora fermo e non ha preso alcuna decisione.

Per questo ASGI e APN, a fine novembre, hanno di nuovo invitato < il Ministero e l’Ufficio Nazionale a dare immediata esecuzione all’ordinanza, permettendo così ai giovani stranieri di partecipare alle selezioni in condizioni di parità con i giovani di cittadinanza italiana senza ulteriori e illegittimi ritardi >.

L’Associazione “Murales”-Arci, da sempre impegnata nella promozione e difesa dei diritti di tutti, nessuno escluso, dunque anche dei migranti, nonché interessata alla specifica tematica del servizio civile, ha appreso con soddisfazione di tale pronuncia del Tribunale di Milano e non può che unire la propria “piccola voce” all’invito di ASGI e APN, con l’augurio che il Servizio Civile nazionale sia quanto prima aperto alle giovani e ai giovani stranieri stabilmente residenti in Italia.

 Associazione “Murales” – Arci

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