Mercoledì 3 Dicembre p.v. alle ore 17.30 nella Sala convegni del Castello Caetani di Fondi avrà luogo la presentazione del libro di Giovanni Moro “Contro il non profit” (Laterza, 2014).
L’iniziativa è promossa dal Comune di Fondi con la collaborazione di Associazione IfoRD, Cooperativa Viandanza, Associazione ARS, AiCQ Centro Insulare, Associazione La Formica, Associazione Onorato II Caetani e il contributo della Banca Popolare di Fondi.
Intervengono Lucio Biasillo, Assessore alla Cultura del Comune di Fondi; Giovanni Moro, autore del libro; Sergio Bini, presidente dell’Associazione Italiana per la Cultura della Qualità Centro Insulare (AICQ CI); Renate Goergen, responsabile marchio Le Mat; Marco Sposito, presidente della Cooperativa sociale Viandanza.
Il non profit nell’opinione pubblica è sinonimo di solidarietà ed altruismo. Il “terzo settore” – come viene definito tutto ciò che non appartiene alle due categorie di mercato e Stato – comprende oggi in Italia 301.191 istituzioni, 1 milione circa di lavoratori, 4,7 milioni di volontari e quasi 80 miliardi di Euro di entrate (corrispondenti al 3% del Pil). All’interno di questa categoria convivono esclusivi circoli sportivi e centri per disabili, università private e centri di riabilitazione per ex detenuti. Dall’entrata in vigore della legge Zamagni nel 1997 la parola Onlus, con l’alone positivo di cui è circondata e tutti i benefici fiscali che comporta, definisce una tipologia di attività vaga e quindi spesso strumentalizzata.
In “Contro il non profit” il sociologo politico Giovanni Moro spiega ed analizza in maniera puntuale questo “magma” caotico di norme e definizioni opache caratterizzato solamente per esclusione (“non” profit). E’ infatti la stessa origine del fenomeno, secondo l’autore, a determinarne la natura confusa. Il titolo polemico del suo libro potrebbe essere fuorviante perché lo studioso non critica tout court il “terzo settore” ma ne descrive difetti e pregi: «Non potrei proprio essere contro questo tipo di non profit – scrive il sociologo, figlio dello statista Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978 – perché in un modo o nell’altro tutta la mia vita a questo è stata dedicata».
Oltre a occuparsi della materia come studioso, Moro ha guidato tra il 1989 e il 2002 il movimento Cittadinanzattiva e ora presiede Fondaca, un think-tank europeo costituito nel 2001 che si occupa di temi connessi alla cittadinanza. Insegna alla Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Roma Tre e alla Facoltà di Scienze sociali dell’Università Gregoriana di Roma.