Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, si è tanto parlato dell’impianto di cremazione che dovrebbe sorgere nella nostra città: senza voler entrare nei meandri del come, perché provvederemo a fare un accesso agli atti per una necessaria verifica, noi di FDI di Fondi vogliamo esprimere il nostro disappunto al tal riguardo, mettendo in evidenza il perché siamo contrari alla sua realizzazione.
Il principale impatto ambientale di questo tipo di impianto riguarda l’aria, poiché, durante la cremazione, nei forni si producono inquinanti atmosferici, in particolare, polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili e composti organici del cloro e del fluoro.
L’EPA stima che un forno crematorio, che cremi in media 100 salme l’anno, emetta quasi un chilo di mercurio, la cremazione annuale di migliaia di salme potrebbe causare emissioni di decine di chilogrammi di mercurio.
L’esposizione al mercurio e alle diossine, anche a dosi estremamente basse, è responsabile di danni al sistema nervoso in via di sviluppo, tra i quali una riduzione del quoziente intellettivo, l’alterazione del comportamento, disturbi dello spettro autistico, disturbi dell’attenzione e dislessia.
Inoltre vogliamo ricordare a questa amministrazione che i forni crematori non possono essere costruiti in prossimità di centri abitati, ospedali, strade, piazze e scuole o forse la morte è più importante della salute dei cittadini?
Ci aspettavamo che l’attuale amministrazione, che tanto si è voluta vestire di nuovo, avrebbe cercato operatori economici disposti ad investire sul turismo dei vivi e non dei morti e che ci avrebbe proiettato in una città del futuro, viva, produttiva e green.
Mai ci saremmo aspettati che questa amministrazione, rinnovata solo all’apparenza, ritenga che a Fondi si nasce e si muore, ma continui a non capire che nel mezzo si vive.
E’ dunque mai possibile che la nostra amministrazione ponga attenzione esclusivamente alla sopravvivenza e alla morte, dimenticando totalmente che Fondi è fatta di risorse storico-paesaggistiche ed annoveri la presenza di un DNA di imprenditori e personalità che, nel tempo, hanno fatto la differenza in svariati campi e che, a tuttora, ci garantirebbe tutt’altro che la sopravvivenza?
La coordinatrice comunale di FDI di Fondi Sonia Federici ed il capogruppo in Consiglio Comunale Stefano Marcucci annunciano battaglia: “Saremo disposti alle barricate, a far sentire la voce dei cittadini, anche con una raccolta firme, se sarà necessario; ci opporremo con tutti i mezzi a nostra disposizione, affinché questo scempio a Fondi non venga realizzato”.
Noi di FDI di Fondi pensiamo che le soluzioni, per far decollare la nostra città e per raccogliere finalmente i frutti dopo tanti anni di sofferenze, a prescindere dall’attuale situazione delicata, siano talmente palesi e lampanti che questo voler per forza puntare in altre infruttifere direzioni sia più per una malsana volontà che per capacità!