Il Comitato di Fondi del “Coordinamento Democrazia Costituzionale” desidera ringraziare tutti i cittadini che hanno firmato per i quesiti referendari durante le settimane di mobilitazione costante nelle piazze della nostra città.
Il Comitato, di cui fanno parte la sezione locale dell’ANPI, l’Associazione “Murales”-Arci, l’Associazione “Caponnetto” e il Sindacato COBAS-Scuola, lo scorso 29 giugno ha inviato ai referenti nazionali per i Referendum i moduli con le firme raccolte a Fondi e che hanno ottenuto la certificazione elettorale degli uffici comunali:
– N° 154 firme per il NO alla riforma costituzionale;
– N° 155 firme per l’abolizione dei capolista bloccati (“Italicum”);
– N° 154 firme per l’abolizione del premio di maggioranza (“Italicum”).
Purtroppo per quanto riguarda i due quesiti riguardanti la legge elettorale, cosiddetta “Italicum”, a livello nazionale si è arrivati a raccogliere circa 420.000 firme (418.239 per il premio di maggioranza e 422.555 per i capolista bloccati).
Non si è raggiunto, dunque, il numero necessario di 500.000 firme per ciascuno dei 2 referendum.
Tuttavia le firme raccolte, come affermano in un comunicato odierno i referenti nazionali del Comitato referendario per l’Italicum, <non bastano, ma sono comunque uno straordinario risultato della mobilitazione organizzata dal Comitato nazionale e dai comitati territoriali>.
E sempre nello stesso comunicato nazionale si legge: <Ha pesato l’assenza pressoché totale dell’informazione sulla raccolta delle firme e sulle sue ragioni, effetto del prevalente conformismo dettato dai gruppi di potere dominanti nell’informazione e da autocensure che non fanno onore alla categoria. Ringraziamo i pochi che ci hanno sostenuto, come il “Fatto Quotidiano” e “il Manifesto”. Questo assordante silenzio mediatico ha grandemente ostacolato il contatto con l’opinione pubblica, rendendo difficile spiegare perché Italicum e modifiche costituzionali sono un tutto unico, da valutare e modificare insieme. Soprattutto per questo deficit informativo non siamo riusciti a rendere evidente che meccanismi elettorali e modifiche costituzionali non riguardano solo la “casta”. Determinando le scelte politiche e la loro traduzione in regole giuridiche toccano in prospettiva le concrete condizioni di vita delle persone come, ad esempio, l’occupazione, l’istruzione, la salute, le pensioni.>
Il Comitato quindi prosegue nel proprio impegno per il referendum costituzionale di ottobre. Per sostenere le ragioni del NO a difesa della Costituzione. Per questo, superata la “pausa estiva”, verranno organizzate dal Comitato iniziative utili a informare e a sostenere tali ragioni.
Comitato di Fondi del “Coordinamento Democrazia Costituzionale”