Dopo quasi un mese l’emergenza furti è ancora altissima nella zona del Salto.
Verso le 22 della sera di mercoledì 4, un nuovo avvistamento in uno dei vasti appezzamenti di terreno (probabilmente pubblico e quindi abbandonato a se stesso, ndr.) che confina con molti terreni privati. Un adolescente, al seguito del padre durante il controllo degli animali, ha visto sfilare alle sue spalle una figura non ben identificata. Ha subito pensato al padre ma poco dopo si è accorto che così non era. Un uomo di corsa, con una lampadina, probabilmente non da solo. Possiamo solo immaginare la paura del giovane che, fra le altre cose, è membro di una delle prime famiglie che hanno subito furti.
L’allarme generale è scattato immediatamente. La gente del posto si è subito mobilitata chiamando anche le forze dell’ordine. A nulla però sono serviti l’arrivo della Polizia e un tentativo di rastrellamento con i trattori da parte degli abitanti del Salto.
L’area è troppo vasta, mal tenuta, piena di fossi ed erbacce. I nascondigli e le vie di fuga sono innumerevoli. E’ difficile stare dietro a chi, molto probabilmente, durante il giorno batte sentieri e terre alla ricerca di punti strategici e vie di fuga.
Cosa resta nelle mani degli abitanti del Salto? Paura e frustrazione per una situazione che sembra senza uscita. La stanchezza sale ed il nervosismo con lei. A completare il tutto c’è il sentimento di abbandono. Abbandono da parte delle istituzioni locali che troppo spesso dimenticano la reale estensione del territorio fondano e soprattutto le anime che abitano questi luoghi.
Rocco A. Mattei