L’estate è quasi alle porte e, quello che è venuto a verificarsi quest’anno in zona San Raffaele ha dell’incredibile. Ogni anno, in realtà, nella contrada, si registrano un alto numero di focolai che vengono accesi dai contadini per smaltire erbacce ormai inutilizzabili o, peggio ancora, qualsiasi altro materiale che, nel loro lavoro di agricoltori, non servono più. Quest’anno, però, la situazione sembra essere degenerata.
Una coltre di fumi ha svegliato gli abitanti della zona ogni mattina della stagione estiva e li ha accompagnati anche la sera o il tardo pomeriggio, questi sono infatti gli orari in cui i focolai vengono accesi maggiormente. “Le mamme sono costrette a ritirare il bucato” – dice Giovanni Pannozzo, nato nella contrada di San Raffaele e dove torna tutte le estati per passare le sue vacanze in famiglia – “i bambini devono rientrare per colpa dell’aria che diventa irrespirabile. Tutta questa storia la trovo una mancanza di rispetto per gli anziani e per i bambini, nonché per il Santuario che si trova nella zona.”
Quella di Giovanni, attore fondano impegnato in lavori Rai, Mediaset e di teatro, è solo una delle tante testimonianze che si possono raccogliere a San Raffaele ed egli stesso, in prima persona, ha chiesto ai contadini di evitare cose del genere e da alcuni si è visto rispondere che non lo avrebbero più fatto, da altri non ha ricevuto altro che indifferenza.
Il problema c’è e va risolto anche applicando la legge. Il Comune di Fondi vieta, infatti, l’accensione di focolai che, non volendo, nel caso dovessero essere poco o male gestiti potrebbero portare ad incendi più dolosi. Non si tratta, quindi, soltanto di aria irrespirabile, ma di un vero e proprio pericolo per la comunità che, di queste cose non fa altro che lamentarsi.
“Purtroppo il problema, molte volte, si trova nella mentalità ignorante delle persone che queste cose le fanno”, rincara Giovanni che, amaramente ammette di riporre la sua fiducia solo nel buon senso civico che, fino a questo momento non c’è mai stato.