Semat, incontriamo il Tecnico De Santis

Approfittiamo della pausa di campionato in occasione della final-four di Coppa Italia per incontrare il tecnico dell’HC Semat Fondi, Giacinto De Santis.

Dopo gli anni trascorsi da giocatore e al termine di una carriera troppo presto chiusa per problemi fisici, l’allenatore fondano ha iniziato l’avventura da coach guidando l’Under 18 della Semat; ha poi proseguito affiancando Ivano Manzi nella conduzione della prima squadra ed è ora alla terza stagione come mister unico della formazione rossoblù. A lui chiediamo le sue impressioni sul campionato che segna il ritorno della pallamano fondana nella massima serie nazionale e un parere sullo stato di salute della sua squadra.
Cosa provi a sedere sulla panchina della Semat nell’anno del ritorno di Fondi nella massima serie?
È una grande soddisfazione poter guidare l’HC Fondi nella massima serie dopo circa 20 anni di assenza. La città di Fondi merita questa categoria per quel che ha dimostrato negli anni, 300-400 spettatori di media non si vedono su tutti i campi, anzi.
Che campionato ti aspettavi all’inizio della stagione? Ad oggi, quante delle tue aspettative si sono realizzate?
Mi aspettavo un campionato sicuramente difficile, anche perché per tutti i ragazzi è la prima volta nella massima serie. Poi la situazione economica ed altri problemi interni hanno ulteriormente innalzato l’asticella delle difficoltà. Stiamo comunque facendo il cammino che ci eravamo prefissi anche se, ripeto, tra mille difficoltà; grazie anche al lavoro del nostro Direttore Sportivo Vincenzo De Santis e del Team Manager Guglielmo di Perna questi problemi di volta in volta vengono risolti o quantomeno attenuati.
Dopo tre giornate del girone di ritorno la tua squadra è al quarto posto nella classifica del girone C. Sei soddisfatto del piazzamento e più in generale del rendimento dei tuoi ragazzi?
Sapevamo di avere una buona squadra, nonostante le partenze di Vieyra, Zizzo e Campins, sostituiti dal solo Djordjievic. Volevamo inserisci tra le quattro squadre provenienti dalla A-Èlite e provare a giocarcela con loro. Ci stiamo riuscendo, grazie a buone gare che ci permettono di rimanere ad oggi in lotta per i play-off: un buon risultato, considerando oltretutto che alla prima giornata di campionato il nostro portiere D’Angelis “ha deciso” di infortunarsi gravemente al ginocchio così da saltare tutta la stagione.
Per quel che riguarda i ragazzi posso dire che qualcuno, come Gionta o D’Ettorre, mi sta sorprendendo positivamente. Il primo a 21 anni sta facendo un campionato da protagonista, pur avendo sulle spalle un’eredità pesante e la necessità di non far rimpiangere D’Angelis: possiamo dire che ci sta riducendo benissimo. D’Ettorre quest’anno sta giocando in un ruolo non suo, ma grazie alla sua determinazione migliora gara dopo gara. E poi mi aspetto sempre molto da Gianluca Di Manno, che ha un grande potenziale, sfruttato finora soltanto a corrente alternata. Mi aspetto molto, inoltre, dai più giovani: devono dare di più e non credere che tutto sia facile, hanno delle buone potenzialità ma devono capire che per giocare qualche minuto in più in una squadra come la nostra ci vuole altro, più cattiveria agonistica, spirito di gruppo, grande determinazione e lo spirito di sacrificio che a volte manca.
Come finirà questo girone C? Quante sono per voi le possibilità di arrivare ai play-off?
Dipende da noi. Siamo in una buona posizione di classifica, quarti a due punti dal Teramo, ce la giocheremo senza pressioni e senza assilli ma con grande determinazione fino all’ultima giornata; poi tireremo le somme e vedremo se avremo fatto un’impresa o soltanto un buon campionato.
Nell’ultimo turno giocato l’HC Semat Fondi ha ospitato il Conversano: cosa è mancato alla tua squadra per fare l’impresa?
Per vincere con una squadra più blasonata della nostra bisogna fare la partita perfetta e ridurre al minimo gli errori. Poi mettiamoci che il Conversano non ha sbagliato nulla, mentre a noi è’ mancata quel pizzico di esperienza in più.
Qual è il tuo rapporto con i tuoi atleti e con la società?
I ragazzi sono fantastici. Posso dire anzi che questo gruppo è fantastico, si è’ sempre dimostrato all’altezza; tutti stanno dimostrazione di serietà e abnegazione senza eguali.
Nel weekend è andata in scena la fase finale della Coppa Italia, vinta ancora dal Bolzano. Che impressione hai tratto dalle partite della final-four?
Mi spiace soltanto che per i problemi economici che sta attraversando il nostro Paese e conseguentemente anche la pallamano italiana, sia stata solo una final-four e non estesa alle altre squadre. Ho visto il Bolzano vincere con merito ma non essere così superiore ad un buono ma stanco Fasano.
C’è un allenatore, italiano o straniero, cui ti ispiri nel tuo impegno di tecnico?
Ho stima di molti colleghi italiani ma io ho un mio modo di interpretare il ruolo, per cui non ho modelli di circostanza da prendere ad esempio. Allenare il Fondi ed essere fondano ha molti pro e moltissimi contro: il nostro è un ambiente particolare, bisogna essere se stessi per amalgamarsi con la città e la squadra…
Sabato, alla ripresa del campionato, siete attesi dal temibile derby con la Geoter Gaeta. Che partita ti aspetti?
Sabato dobbiamo stare molto attenti. Il Gaeta è una buona squadra soprattutto in casa, messa molto bene in campo da mister Onelli che può contare su una società forte e seria. Sarà una partita insidiosa in cui dovremo sbagliare il meno possibile, anche perché a Formia sono uscite sconfitte squadre come Teramo e Noci e noi vogliamo invece continuare la nostra marcia.

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