“Abbiamo appreso dalla stampa che prossimamente si terrà a Sperlonga un convegno sulla mafia nel basso Lazio. L’iniziativa, a quanto si legge, sarebbe volta ad approfondire le nuove strategie di contrasto alla malavita organizzata, che a quanto dicono le locandine avrebbe il predominio proprio in quest’area geografica.
Le autorità investigative e giudiziarie non hanno solo il compito di difendere lo Stato e i cittadini dalla minaccia di qualsiasi forma mafiosa, ne hanno soprattutto il dovere.
Grazie all’incessante lavoro di chi ha sposato questa causa i cittadini devono poter vivere liberi.
Da qualsiasi condizionamento. In un impegno dal così alto valore morale e civile nessuno deve interferire. In primis la politica.
Appare assolutamente sconveniente, oltre che offensivo della dignità dei cittadini, che sia presente tra i relatori un ex consigliere comunale di opposizione, Benito Di Fazio, che ha peraltro preso parte alla competizione elettorale appena trascorsa.
Accostare l’esperienza consiliare di Benito di Fazio a nomi di magistrati, inquirenti uomini di giustizia, rischia di creare una insana commistione tra politica e magistratura, che mina alle fondamenta il presupposto fondamentale di terzietà ed imparzialità”.
Lo afferma il gruppo di giovani sorto spontaneamente con lo slogan “Sperlonga, amiamo ciò che siamo”, fondatori del movimento a sostegno del lavoro svolto dall’amministrazione comunale degli ultimi vent’anni e dell’omonima pagina social collegata.
“Amiamo ciò che Siamo”