Il concerto si intitola “discorsi” per la sua connotazione tipicamente colloquiale. Come spesso accade nel linguaggio verbale, i discorsi si accavallano, prendono strade parallele o apparentemente lontane, per poi ricondurci al punto di partenza. Il mare fa lo stesso: avvia discorsi ondosi, muove parole che poi tornano a riva e se ne allontanano, viaggiano. Sabato 4 ottobre alle 21 si sposeranno così musica e pittura nel magico scenario della Torre Truglia di Sperlonga, all’interno della quale si terrà un doppio evento di chiusura della rassegna “Sapori di versi” inaugurata venerdì 19 settembre scorso. In occasione del finissage della mostra “Mar sì” di pittura e scultura del giovane artista Americo Conte, infatti, si terrà anche un concerto per solo piano del musicista Fabio Fusco.
“I discorsi spontanei – precisa Fusco – non hanno una forma definita, ma ne assumono diverse man mano che essi si dipanano. Tra omaggi e riferimenti, andrò ad eseguire una musica che strizza l’occhio alla canzone e fa l’amore con il jazz”. Appuntamento, dunque, a sabato 4 ottobre alle ore 21 a Sperlonga per salutare la bella stagione con un evento culturale di prim’ordine. La rassegna ha visto succedersi altri appuntamenti tra musica e dj set, grazie anche alla volontà di Annalisa Radice di rivitalizzare uno spazio unico come quello della trorre Truglia. Da sottolineare anche il grande successo di visite (1.500 in 13 giorni) ottenuto dall’esposizione di Americo Conte, il quale ha portato a Sperlonga nuove opere nate dall’attenzione per la bellezza del dettaglio e dalla cura verso i materiali, verso il loro riciclo, donando nuova vita con l’arte a quanto sembrava disperso.
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Fabio Fusco si dedica allo studio della musica fin da piccolo, conseguendo il diploma di solfeggio e complemento di pianoforte. Frequenta, successivamente, corsi di perfezionamento per pianoforte jazz e comincia ad esibirsi con varie formazioni romane e pontine. Partecipa con profitto ai corsi di giornalismo e critica musicale presso la scuola di Terni, sotto la direzione di Vincenzo Martorella. Pubblica articoli e recensioni su riviste specializzate (JazzIt, Musica Jazz, ecc.) e quotidiani della provincia di Latina. È stato ideatore e direttore artistico dello “Sperlonga Jazz Festival” per le cinque edizioni finora svolte e responsabile della programmazione musicale presso diversi locali del Lazio e della Campania.
Si avvicina al mondo della recitazione attraverso il teatro prendendo parte a varie rappresentazioni (RUMORI FUORI SCENA, PALLOTTOLE SUL VOMERO, INDOVINA CHI SVIENE A CENA, MA ALLORA T’HAI CECAT’, LA MORTE E LA FANCIULLA) spaziando dalla commedia, (anche nella sua declinazione dialettale) al teatro drammatico e di denuncia. Partecipa (interpretando un ruolo secondario) alle riprese del film “Fondi ’91”, produzione canadese presente in vari festival tra cui il “Toronto film festival” e il “Fondi film festival”.
Americo Conte è un giovane artista sperlongano con la passione del riciclo e dell’antico. Inizia il suo percorso nell’autunno del 2008, esponendo in piccole rassegne artistiche locali, percorso che lo ha portato a vincere il primo premio nella sezione “Installazioni” della Biennale d’Arte Contemporanea di Frosinone, edizione 2012. Nel marzo del 2013 si laurea in Scienza dell’Architettura presso la facoltà di Roma Tre. Nel Febbraio 2014 espone alla Biennale della Creatività tenutasi nella città di Verona, curata dai critici d’arte Vittorio Sgarbi e Paolo Levi, successivamente viene selezionato dal critico d’arte Achille Bonito Oliva per esporre le sue opere presso la Triennale di Roma, tenutasi nel Palazzo Pontifico Maffei Marescotti
In questa sua personale esposizione “Mar si”, vuole esprimere come il suo territorio alimenta sempre di più la passione verso la bellezza, ma la bellezza del dettaglio, espressione di pensiero istantaneo, esplosioni di colore, impresso su materiale ormai inutilizzato, cercando un punto fermo nell’astratto. “Ciò di cui l’uomo non ha più bisogno viene abbandonato nell’ambiente e perde di valore. Recuperare questo materiale significa ricontestualizzarlo ridando loro una nuova forma e nuovo significato”.