È stato ritrovato il relitto dell’aereo disperso il 4 gennaio 2008 mentre era in volo da Caracas per l’arcipelago di Los Roques, in Venezuela, con a bordo 14 persone, tra cui 8 italiani. Tra loro, anche la coppia originaria di Sperlonga, in viaggio di nozze: Stefano Fragione e Fabiola Napoli.
Lo hanno reso noto le autorità venezuelane. Sulla stessa tratta, esattamente 5 anni dopo, il 4 gennaio scorso, un altro aereo è sparito: a bordo c’erano il figlio maggiore di Ottavio Missoni, Vittorio, con la compagna e una coppia di amici.
I resti del velivolo sono stati ritrovati mercoledì scorso 19 Giugno, e a dare la notizia è stato Jorge Galindo, del ministero dell’Interno, via Twitter. La notizia, riferisce la stampa locale, è stata confermata sul social network anche da Luisa Ortega Diaz, procuratrice generale della Repubblica.
L’aereo, un bimotore turboelica Let L 410 della compagnia Transaven, decollò alle 9:13 dall’aeroporto Internazionale Simo’n Bolìvar di Caracas con destinazione l’aeroporto di Los Roques. Alle 9:38 il pilota informò la torre di controllo di Los Roques di avere problemi ad entrambi i motori. Disse di trovarsi a 16 miglia dalla costa e di voler tentare un ammaraggio. Poco dopo l’aereo scomparve dai radar.
Sul luogo del presunto punto di ammaraggio intervenne un altro Let L 410 che stava percorrendo la stessa rotta ma non trovò nessuna traccia rilevante del piccolo aereo, così come vane furono le ricerche dei volontari e della protezione civile. Le autorità, ricorda Ultimas Noticias, hanno continuato le ricerche per il tempo necessario e, per cercare di localizzare il velivolo in mare, i familiari dei dispersi hanno utilizzato sonar italiani di ultima generazione.
A bordo, tra gli italiani, oltre a due amiche bolognesi, Rita Colanni e Annalisa Montanari, la famiglia di Treviso di Paolo Durante che viaggiava con la moglie Bruna Guarnieri e le piccole Emma e Sofia di 6 e 8 anni, c’erano anche i neosposi Stefano Fragione e Fabiola Napoli.
Dopo la tragedia, l’unico cadavere ritrovato fu quello del copilota, il 37enne Osmel Alfredo Avila Otamendi. Secondo la protezione civile, la zona del ritrovamento rientrava nell’area in cui era più probabile che l’aereo si fosse inabissato. Ma del relitto, dei passeggeri del piccolo aereo da turismo nessuna traccia, nonostante le ricerche, fino a oggi.
“È come se fosse successo oggi, sia per Debora che per i genitori”, ha raccontato all’Adnkronos l’avvocato Riccardo Trupiano che è anche il marito della sorella di Fabiola Napoli e il cognato di Stefano Fragione: ”Ci hanno avvisati del ritrovamento dell’aereo – ha spiegato – È stato identificato grazie alla targa, e a questo punto l’incidente è ritenuto un’ipotesi quasi certa. Come abbiamo appreso la notizia? Con dolore, certo. Ma ora si mette un punto dopo cinque anni di lotte”. ”A questo punto, a nome di tutta di la famiglia, ci tengo ad esprimere un ringraziamento all’ammiraglio Vitaloni e al Comandante Pica – ha aggiunto Trupiano – che ci hanno aiutato in questa battaglia e senza i quali certamente non saremmo arrivati a sapere cosa è successo quel giorno. A loro abbiamo chiesto di farci sapere le intenzioni per il recupero dell’aereo ed eventualmente di quello che rimane delle salme. Certo, alla scatola nera sarà interessata anche l’autorità giudiziaria venezuelana che sul caso ha indagato la compagnia per omicidio. In ogni caso, noi faremo di tutto perché sia recuperato il relitto”.